Oggetto di vivaci discussioni in dottrina, l’obbligo può definirsi come la situazione giuridica soggettiva che impone al suo titolare di tenere un certo comportamento (di dare, fare o non fare alcunché) nei confronti e nell’interesse di un altro soggetto, titolare del corrispondente diritto soggettivo. Caratteristiche principali dell’obbligo sono pertanto la specificità (è imposto ad uno o più soggetti determinati o determinabili), la positività (il soggetto obbligato deve tenere un determinato comportamento, eventualmente anche di astensione, che importa il sacrificio di un suo interesse) e la strumentalità (è finalizzato alla soddisfazione di un interesse altrui).
In caso di inadempimento dell’obbligo, l’ordinamento pone a disposizione del titolare del diritto soggettivo una serie di rimedi che gli consentano di raggiungere un risultato uguale, equivalente o comunque più vicino possibile a quello che sarebbe stato il risultato dell’adempimento spontaneo dell’obbligo.
L'esecuzione forzata indiretta delle obbligazioni di fare infungibile e di non fare: i limiti delle misure coercitive dell'art. 614 bis c.p.c. di Antonio Carratta
Diritto di critica del lavoratore e obbligo di fedeltà: un equilibrio delicato di Giovanna Martire