Nelle varie concezioni religiose, l’aldilà, il mondo ultraterreno, soprattutto come luogo in cui continuerebbe la vita dopo la morte.
Nelle religioni più legate a sistemi dottrinari e filosofici, che negano l’idea di un’estinzione totale dell’uomo al momento della morte, si configurano, caso per caso, immagini diverse della situazione oltremondana dei morti. Circa le condizioni esistenziali dell’o., così come sono state immaginate e sentite, a tutti i livelli storico-culturali, si riscontra la tendenza a rappresentare i defunti come esseri trasparenti o umbratili, depauperati nelle capacità sensoriali del vedere e del sentire; tendenza, che le mitologie primitive e antiche esprimono con tratti fondamentalmente costanti, e che considera lo ‘stato di morte’ come un ‘non essere’. Tale modo d’immaginare il mondo della morte rimane operoso anche negli orientamenti religiosi basati sull’idea di una possibilità di ‘salvarsi dalla morte’, concretizzati in grandi religioni soteriologiche quali le religioni di mistero, il giudaismo, il mazdeismo zoroastriano, il cristianesimo, l’Islam ecc., nelle quali si configura anche l’idea di sanzione etica, esercitata sugli uomini in base al loro comportamento in vita, per cui l’esistenza d’o. sarebbe uno stato di gloria o di dannazione. A questo proposito, diversa è la posizione del cristianesimo, che si fonda nella fede in Gesù Cristo risorto dai morti; perciò l’o., cristianamente inteso, diventa l’inizio di una vita nuova, che si manifesterà nella sua pienezza alla fine dei tempi, per la quale l’o. si configura pure come l’inizio di un rovesciamento cosmico.
L’antica Grecia aveva i suoi inferi sotterranei, l’Ade (etimologicamente «l’invisibile»), ma anche, non chiaramente distinti dall’Ade come ubicazione, i Campi Elisi. Anche gli antichi popoli germanici conoscevano un o. per gli eroi, la Walhall, luogo di felicità riservato ai guerrieri caduti in battaglia. Nell’antica religione giapponese il ‘palazzo del Sole’, situato nel ‘cielo alto’, era riservato, oltre che agli dei, ai re e ad altri privilegiati.