Movimento religioso, politico, culturale che produsse nel 16° sec. la frattura della cristianità in diverse comunità, gruppi o sette.
La R. scaturì principalmente da motivazioni religiose dettate dalla [...] con la quale si sancì la divisione tra cattolici e protestanti in base al principio cuius regio, eius religio che imponeva 'appoggio delle autorità locali, aveva attuato un piano di riforme antipapali e anticuriali (diffuse in Svizzera e in Germania ...
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La riformaprotestante
Aldo Stella
Influssi erasmiani e propaganda filoluterana
Il ruolo di Venezia nella diffusione del luteranesimo, come poi di altre confessioni non cattoliche o eterodosse, fu [...] mutazione" (77).
Non senza qualche motivo, dunque, si vociferava che il frate consultore favorisse la diffusione della riformaprotestante a Venezia e appunto perciò i nunzi pontifici non desistevano dal richiedere che lo si estromettesse "dal ...
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evangeliche, Chiese
Raffaele Savigni
Chiese nate dalla Riformaprotestante
La denominazione Chiese evangeliche indica le Chiese nate direttamente o indirettamente dalla Riformaprotestante, la quale [...] diverse Chiese evangeliche
A eccezione dei valdesi, nati intorno al 1200 come movimento ereticale che più tardi aderì alla Riformaprotestante, le Chiese evangeliche nacquero in seguito alla rivolta di Lutero, che a partire dal 1517 contrappose alla ...
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anabattisti
Movimento ereticale nato in seno alla Riformaprotestante, formato da vari gruppi sostenenti la necessità di battezzare i soli adulti. Gli a. si caratterizzavano per il rigorismo morale, [...] il ripudio dell’attività politica, il letteralismo biblico e il millenarismo, che li portò ad associarsi ai contadini nella rivolta del 1525. Combattuti dai cattolici così come da Lutero e da Zwingli, ...
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Riforma radicale
Termine coniato dal riformatore svizzero H. Bullinger (1504-1575), continuatore dell’opera di H. Zwingli, per indicare le ali più estreme del movimento di Riformaprotestante non coinvolte [...] , che, in seguito all’accordo con G. Calvino (1549), culminò nella Confessio Helvetica del 1566, accolta come confessione di fede dai riformati di Svizzera, Francia e Ungheria. Tra i movimenti di R.r. si annoverano gli , guidati da K. Grebel a Zurigo ...
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Stato dell’Europa centrale, confina a N con la Danimarca, a E con la Polonia e la Repubblica Ceca, a SE e a S con l’Austria, a SO e a O con la Francia, la Svizzera il Belgio e il Lussemburgo, a NO con [...] pro o contro l’imperatore Carlo V, impegnato nell’avversare la Riforma. La guerra dei Contadini, che nel 1525 attraversò larghe regioni degli eventi, con una forte propensione, specie nei protestanti, al rifiuto della vita pubblica e al rifugio nell ...
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Il termine ἐκκλησία, che nel greco classico denota un’assemblea politica, è usato nelle parti più recenti della versione greca dell’Antico Testamento detta dei Settanta come equivalente dei termini ebraici [...] trionfare nella Chiesa gallicana con la Pragmatica sanctio di Bourges del 1438 e si consolidarono nel 16° sec. con la Riformaprotestante e la costituzione di Chiese nazionali con a capo i sovrani temporali secondo la massima «cuius regio, illius est ...
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Chiesa Si definisce cattolica, cioè "universale", la Chiesa cristiana di Roma, a partire all'incirca dal tempo dell'Editto di Costantino (313), che stabilì che il cristianesimo era religione lecita nell'Impero [...] romano. Dopo la riformaprotestante, l'attributo di cattolica serve soprattutto a distinguere la Chiesa di Roma da altre confessioni cristiane, come quelle protestanti e ortodosse (v. fig.).
Definizione e origini
Le finalità essenziali della Chiesa ...
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Stato dell’Europa settentrionale, costituito dalle regioni orientali della Penisola Scandinava, dalle isole baltiche di Gotland e Öland e da altre minori. Confina a NO e a O con la Norvegia, a NE con la [...] solo più tardi (a partire dal Cinquecento) trascritte e finalmente valorizzate dal gusto medievalizzante dei romantici. La Riformaprotestante, introdotta per motivi sostanzialmente politici da Gustavo I Vasa, soffocò il fermento dell’Umanesimo e del ...
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La religione rivelata da Gesù Cristo, che è in pari tempo fondatore del c. e oggetto di adorazione. Alcuni caratteri del c. (religione divinamente rivelata, dogmatica, missionaria, universalistica, soteriologica [...] nondimeno assai forti le tendenze alla scissione; alle affermazioni di autonomia della Chiesa gallicana si aggiunse la riformaprotestante di M. Lutero e G. Calvino, le cui idee penetrarono, pur fieramente contrastate, nell’Inghilterra che Enrico ...
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riformato1
riformato1 agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di riformare]. – 1. Modificato mediante una riforma, che ha subìto una riforma. In partic., nella sfera religiosa, ordini r., congregazioni r., che seguono una regola riformata rispetto...
riforma
rifórma s. f. [der. di riformare]. – 1. Modificazione sostanziale, ma attuata con metodo non violento, di uno stato di cose, un’istituzione, un ordinamento, ecc., rispondente a varie necessità ma soprattutto a esigenze di rinnovamento...