agraria R. delle stoppie Lavoro di apprestamento del suolo per l’impianto di una coltura a successione di altra che lasci stoppie (per es. cereali). Appena terminato il raccolto, si lavora il terreno con uno scarificatore o con un aratro leggero, le piante nate da questi semi verranno poi sotterrate con le arature autunnali. La r. delle stoppie serve a combattere le erbe infestanti, a immagazzinare e a conservare l’umidità del suolo, nonché a rendere il terreno più soffice e quindi più penetrabile agli strumenti. In alternativa è stato sviluppato il metodo no tillage, che si basa invece sulla non lavorazione: il suolo viene smosso solo in corrispondenza delle file di semina a profondità molto ridotta. fisica Si ha r. spontanea della simmetria quando le proprietà di invarianza di una legge, rispetto a un certo gruppo di trasformazioni, non sono immediatamente evidenti negli effetti che da essa conseguono; per es.: a) nella teoria dei sistemi dinamici (➔ sistema), quando equazioni di evoluzione dotate di una certa simmetria danno luogo a soluzioni stabili, o metastabili, asimmetriche; b) in meccanica statistica, e in questo ambito è anche usata la locuzione r. della ergodicità, quando le densità di probabilità degli stati microscopici di un sistema, con numero infinito di gradi di libertà, e con esse i suoi stati di equilibrio termodinamico, non riflettono le proprietà di invarianza della hamiltoniana che le definisce (➔ simmetria); c) nella teoria quantistica dei campi, quando le equazioni della dinamica hanno una simmetria non posseduta dallo stato fondamentale, o vuoto, della teoria. sport In ippica, il passaggio improvviso del cavallo dall’andatura del trotto regolare a quella del galoppo. In caso di r. il cavallo deve essere immediatamente rimesso al trotto; qualora non sia o non possa essere subito trattenuto e perciò abbia guadagnato terreno, viene distanziato per regolamento; se il galoppo è prolungato il cavallo viene squalificato. tecnica Carico di r. Nella scienza delle costruzioni, tensione unitaria originata dalle sollecitazioni esterne che provoca il cedimento di un dato materiale (➔ resistenza). R. differita (o fatica statica) Quella provocata da fragilità indotta da idrogeno; il fenomeno può verificarsi, nel caso dell’acciaio, in condizioni di esercizio, dopo sollecitazioni ripetute, per valori del carico unitario assai inferiori a quello di rottura. Tensione di r. (breakdown voltage) Nei componenti elettronici a semiconduttore, a giunzione, il valore della differenza di potenziale tra due elettrodi in corrispondenza della quale si verifica un notevole e brusco aumento dell’intensità di corrente. Il valore della tensione di r. costituisce il limite di tensione di impiego del componente; a esso non seguono tuttavia processi di distruzione se l’intensità della corrente, e quindi la potenza dissipata, sono mantenute entro limiti appropriati. Generalmente l’uso del componente è relativo a punti di funzionamento lontani dalla tensione di r., tranne in alcuni casi, come, per es., per i diodi Zener (➔ diodo).