(o Saar) Land della Germania (2568 km2 con 1.043.167 ab. nel 2007), nella sezione sud-occidentale del paese; capitale Saarbrücken. Confina a N e a E con il Land di Renania-Palatinato, a S e a O con la Francia (Lorena) e per un breve tratto con il Lussemburgo. È una regione priva di unità naturale, dal punto di vista fisico, ma nettamente individuata rispetto ai territori vicini per la concentrazione, su uno spazio ristretto, di grandi ricchezze minerarie, di molteplici industrie e di una popolazione molto numerosa (densità di 406 ab./km2). Il bacino carbonifero, che si estende pure nella vicina Lorena, è attraversato dalla valle del fiume Saar. Le attività di estrazione carbonifera e la conseguente localizzazione (favorita anche dalla vicinanza dei giacimenti ferriferi lorenesi) di importanti complessi siderurgici determinarono un intenso sviluppo demografico fino agli anni 1970; successivamente, in concomitanza con la diminuzione delle attività estrattive (quasi completamente cessate all’inizio del 21° sec.) e la crisi dell’industria siderurgica, ha avuto inizio un’inversione di tendenza. Le dismissioni nel settore carbosiderurgico sono state in parte compensate dallo sviluppo di nuovi settori (automobilistico, elettrotecnico, chimico). La popolazione è quasi totalmente di lingua tedesca e di religione cattolica. I centri urbani maggiori sono, oltre la capitale, Saarlouis, Neunkirchen, Homburg e Völklingen.
Una parte del territorio dell’attuale S. fu annesso da Luigi XVI dopo la pace di Vestfalia (1648), e a ricordo fu fondata Saarlouis, rimasta francese fino al 1815 mentre il resto fu perso con la pace di Rijswijk (1697). Ripreso dalle armate rivoluzionarie (1793), il territorio tornò alla Germania dopo Waterloo, con il trattato finale di pace (1815). Dopo la sconfitta tedesca nella Prima guerra mondiale, le rivendicazioni sulla regione avanzate dalla Francia alla conferenza della pace di Versailles aprirono la questione della Saar. Il trattato di Versailles riconobbe alla Francia, come riparazione di guerra, la proprietà, e quindi lo sfruttamento, delle miniere di carbone del bacino della Saar per 15 anni; la regione fu costituita in territorio amministrato da una commissione nominata dal Consiglio della Società delle Nazioni. Nel 1935, un referendum popolare sanzionò il ritorno del S. alla Germania. I progetti francesi di annessione ripresero vigore dopo la Seconda guerra mondiale, quando la regione fu inclusa nella zona di occupazione francese, e portarono all’unione economica con la Francia (1947), dando luogo a vivaci proteste da parte della Repubblica Federale di Germania. Il successivo accordo di Parigi del 23 ottobre 1954 stabilì di emanare per la S. uno statuto europeo, mantenendo l’unione doganale con la Francia, ma tale europeizzazione fu respinta nella RFT da un referendum. Il contenzioso tra i due paesi ebbe fine con l’accordo franco-tedesco firmato a Lussemburgo il 27 ottobre 1956, a seguito del quale il territorio fu reintegrato nella Repubblica Federale di Germania, mentre la reintegrazione economica si compì il 6 luglio 1959. Saarbrücken (176.452 ab. nel 2007) è situata a 200 m s.l.m. sul fiume Saar, presso il confine francese. Costituita ancora nel 14° sec. da due nuclei distinti (Saarbrücken sulla sinistra e St. Johann sulla destra del fiume), si sviluppò notevolmente nel 18° e 19° sec. espandendosi lungo la direttrice prevalente rappresentata dal corso del fiume, ma interessando anche le aree collinari adiacenti. In favorevole posizione per quanto riguarda le vie di comunicazione (stradali, ferroviarie e fluviali), è divenuta il principale centro industriale (settori metallurgico, meccanico, elettrotecnico, siderurgico e alimentare) dell’importante bacino carbonifero circostante. Intense le relazioni economiche con la regione francese della Lorena.
Sorta presso il luogo dove la strada romana da Metz a Magonza valicava il fiume, è ricordata dal 999 come possesso del vescovo di Metz. Nel 1080 passò a una famiglia comitale, che assunse nel 12° sec. il nome di Saarbrücken. Nel 1381 la contea passò ai conti di Nassau, che la conservarono fino al 1793, quando Saarbrücken fu occupata dai Francesi. L’aggregazione alla Prussia (1815) e la costruzione della rete ferroviaria diedero un primo vigoroso impulso, nella prima metà del 19° sec., allo sviluppo economico della città, continuato poi con la nascita delle grandi imprese metallurgiche.