Spira Città della Germania (49.930 ab. nel 2008) nel Land di Renania-Palatinato, situata a 104 m s.l.m., sulla sinistra del Reno, a S di Mannheim.
È l’antica Noviomagus dei Galli, la Civitas Nemetum o Augusta Nemetum dei Romani, in origine appartenente alla Gallia Belgica poi, al tempo di Domiziano, ascritta alla Germania Superiore. Distrutta (300 circa) dai Germani, fu riedificata da Costantino e da Giuliano. Nell’830 entrò a far parte dell’Impero franco; accanto al podestà di nomina vescovile, vi risedette fino al 1146 un burgravio di nomina regia, la cui giurisdizione fu poi assunta dal vescovo. Nel 1294, dopo lunghe lotte con il vescovo, la città ottenne la condizione di libera città imperiale. Nel 1350 il suo governo passò alle corporazioni. Fu sede dal 1527 del tribunale supremo dell’Impero, che vi rimase quasi ininterrottamente fino al 1689. Incendiata dai Francesi (1689), durante la guerra di successione di Spagna S. fu teatro di uno scontro (1703) tra Francesi e Tedesco-Olandesi che furono sconfitti. Nel 1792 la città fu nuovamente incendiata dalle truppe di A.-P. de Custine. Nel 1815 passò alla Baviera.
Il duomo è la più importante costruzione del romanico primitivo tedesco (1030 circa, su precedente chiesa merovingia), a croce latina, preceduta da possente Westwerk (1080-1106: volte e cupola sulla crociera, ampliamento dei bracci del transetto). Subì vari rimaneggiamenti (parzialmente distrutta da un incendio nel 1689; interventi di I.M. Neumann, 1772-78; rifacimenti e decorazioni, 19° sec.) fino al ripristino del 1957. Nella cripta (1041) sono le tombe degli imperatori Corrado II, Enrico III, IV, V e Rodolfo I. Notevoli anche la chiesa della Trinità, barocca (1701-17), e l’Altpörtel, una delle più belle porte turrite della Germania. Importante il Museo Storico del Palatinato.
Diete di S. Nella prima dieta di S. (1526) fu consentito ai principi e alle città di seguire la confessione scelta; nella seconda (1529) furono sostanzialmente annullate le decisioni del 1526 e limitate da Carlo V le innovazioni in materia religiosa.
Trattati di S. Il primo, concluso nel settembre 1309 da Enrico VII con gli Asburgo, dava ai figli di re Alberto I, Federico il Bello d’Austria e Leopoldo I, l’investitura sull’Austria e sulla Stiria. Il duca Leopoldo s’impegnò a partecipare alla successiva spedizione in Italia.
Quello del 1544 pose fine alla ‘guerra danese’ con la rinuncia degli Asburgo alla corona dano-norvegese.
Il terzo fu concluso il 16 agosto 1570 tra l’imperatore Massimiliano II e Giovanni Sigismondo Zápolya, principe di Transilvania. Quest’ultimo rinunciò al titolo reale, ma conservò la Transilvania. Fu concordata pure un’alleanza contro i Turchi, ma Giovanni Sigismondo morì prima che fosse data esecuzione a tutte le clausole dell’accordo, ratificato a Praga quattro giorni prima della sua morte (10 marzo 1571).