Nella tecnica, riscaldamento di un liquido a temperatura maggiore di quella a cui bolle a pressione atmosferica; si ottiene aumentando la pressione del liquido.
Riscaldamento a pressione costante di un vapore saturo, allo scopo di elevarne la temperatura al di sopra di quella di saturazione. Si può definire grado di s. la differenza tra la temperatura raggiunta con il s. e quella corrispondente all’ebollizione. Il procedimento è normalmente adottato in quasi tutti gli impianti di produzione di vapore d’acqua (➔ caldaia); infatti se l’impianto è destinato ad alimentare una turbina o una motrice a vapore, il s. consente di evitare la comparsa di goccioline di condensato alla fine della espansione e di aumentare il rendimento termico dell’impianto stesso. Inoltre, il vapore surriscaldato ha bassa conducibilità termica, e questo riduce notevolmente le perdite di calore. Per questa ultima ragione il s. è utilmente usato ogniqualvolta si debba trasportare il vapore in punti di utilizzazione relativamente lontani dal generatore: così, per es., negli impianti di teleriscaldamento. I surriscaldatori sono i dispositivi nei quali viene effettuato il s. del vapore di cui sono normalmente dotati gli impianti per la produzione di vapore d’acqua. Constano principalmente di un fascio di tubi piegati a serpentino, collegati alle loro estremità a due collettori a cui arriva il vapore saturo e da cui esce il vapore surriscaldato. I surriscaldatori possono essere di due tipi, a irraggiamento e a convezione. I primi sono collocati nella camera di combustione, e costituiti da fasci di tubi i quali schermano le pareti della camera proteggendo le murature perimetrali; i secondi sono disposti sul percorso dei fumi dopo la camera di combustione. I fumi possono raggiungere temperature di 1300 °C; quanto più elevata è la temperatura dei fumi, tanto più grande è la quantità di calore trasmessa per irraggiamento che comincia a essere dello stesso ordine di grandezza di quella trasmessa per convezione, quando la temperatura dei fumi stessi supera i 700 °C. Il liquido surriscaldato è il liquido a temperatura maggiore di quella di ebollizione a pressione atmosferica (per es., acqua a temperatura maggiore di 100 °C); il vapore surriscaldato è il vapore che si trova a una temperatura superiore a quella di ebollizione del corrispondente liquido alla pressione in cui si trova il vapore.
In metallurgia, il s. è il raggiungimento di temperature maggiori di quella di colata di un metallo fuso. Nel caso della ricottura dell’acciaio il s. può essere responsabile di un eccessivo ingrossamento dei cristalli di austenite; se il s. è di entità ancora maggiore si può arrivare all’incipiente fusione dei bordi dei granuli cristallini (bruciatura).