Poeta (m. prima del 1250), forse il più antico fra i poeti della scuola siciliana, dei quali fu considerato dai contemporanei il maggiore. Certo è il più antico di cui si conoscano sonetti, e forse inventore [...] come "il Notaro", e così è spesso denominato. Di lui restano una quarantina di poesie, tutte amorose. Della sua vita si sa assai poco; il suo nome figura in alcuni atti (che risalgono al 1233) da lui stesi per conto dell'imperatore. ...
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LENTINI, Rainaldo (Reginaldo) da
Salvatore Fodale
Non ne conosciamo la data di nascita, da porre presumibilmente a Lentini, nel Siracusano, agli inizi del secondo quarto del XIII secolo; non sono noti [...] I, 1, München 1973, pp. 464-466; I, 3, ibid. 1973, p. 1042; L. Sciascia, Lentini e i Lentini dai Normanni al Vespro, in La poesia di GiacomodaLentini. Scienza e filosofia nel XIII secolo in Sicilia e nel Mediterraneo occidentale. Atti del Convegno ...
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sonetto Composizione metrica, (dal francese antico sonet «canzone, canzonetta»), di carattere prevalentemente lirico, composta di 14 versi (quasi sempre endecasillabi nella letteratura italiana), distribuiti [...] endecasillabi rimati alternativamente ABABABAB e di una seconda parte costituita da 6 endecasillabi rimati CDECDE o CDCDCD. L’ideazione del s. è attribuita a GiacomodaLentini, che secondo la tesi romantica l’avrebbe costruito unendo due strambotti ...
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Antonelli, Roberto. - Filologo italiano (n. Roma 1942). Professore ordinario di Filologia romanza presso l’Università di Roma La Sapienza dal 1985 al 2013, poi emerito, ha studiato origini e sviluppo delle [...] il Repertorio metrico della Scuola poetica siciliana (1984) e il primo commento integrale al fondatore della lirica italiana GiacomodaLentini (2008); autore, con M.S. Sapegno, delle storie della letteratura italiana L’Europa degli scrittori (7 voll ...
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SICILIA (A. T., 27-28-29)
Attilio MORI
Ramiro FABIANI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Biagio PACE
Giovanni PUGLIESE CARRATELLI
Gaetano Mario COLUMBA
Secondina Lorenzina CESANO
Carlo Alfonso NALLINO
Ernesto [...] - lo chiamar merzidi.
Qui abbiamo ÿ (merzede) in rima con ò (diffidi). È necessario pronunciare merzidi.
Passiamo ora ad ō. Lo stesso GiacomodaLentini (ed. Langley, p. 7):
Non so se lo savete,
com'io v'amo a bon core;
ca son sì vergognoso
ch'io pur ...
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. Con questo nome (da canzone, il più comune appellativo del canto lirico di qualsiasi forma) si suole intendere la raccolta di poesie di uno o più poeti, ma particolarmente hanno assunto tale denominazione [...] 1930, dove sono indicate anche le singole edizioni; M. Barbi, op. cit.; E.F. Langley, The Poetry of GiacomodaLentini, Cambridge 1915, p. xxvii segg. Il Canzoniere dei poeti perugini, in gran parte ancora inedito, sarà prossimamente pubblicato per ...
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Capoluogo di provincia, è la città più alta della Sicilia (m. 948). Centro dei Siculi, d'origine assai remota, chiamato Henna, ha ripreso l'antico nome (divenuto nel Medioevo Castrum Hennae, e nell'età [...] , e in seguito a maneggi, poté possederla. Varie volte vi dimorò Federico di Svevia, né è improbabile che con lui e con GiacomodaLentini nell'agosto 1233 vi si sia pur trovato Pier della Vigna.
Ancor più l'amò Federico II di Aragona, che ne fece il ...
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Varietà della canzone, che si trova primamente nella poesia francese e provenzale e ha esempî anche nella portoghese e nella spagnola. Caratteristica essenziale ne è la discordanza metrica e melodica e [...] es., quello del suddetto Calvo, o satirici, come alcuni portoghesi. I pochissimi discordi italiani si trovano fra le poesie di GiacomodaLentini, Giacomino Pugliese e di qualche altro rimatore del sec. XIII. Poi passò in disuso.
Bibl.: A. Jeanroy, L ...
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CIELO d'Alcamo
Niccolò Mineo
La prima notizia di un poeta di nome "Cielo" proviene dall'umanista Angelo Colocci, che, non sappiamo' in base a quali testimonianze, a lui assegna la paternità del famoso [...] lett. ital. dei primi secoli, Milano-Napoli 1954, con una Poscritta del 1953, pp. 121 ss.); L. Di Benedetto, DaGiacomodaLentino a F. Petrarca, Napoli 1949, pp. 3-22; V. De Bartholomaeis, Le origini della poesia drammatica italiana, Torino 1952 ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] indicativo latino, che (ancora una volta attraverso il modello dei siciliani: cfr. gravara, sembrara, sofondara in GiacomodaLentini) ha lasciato tracce nella lingua letteraria, nella quale è particolarmente diffuso e persistente: fòra < fueram ...
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notaio
notàio (o notaro; ant. e region. nodaro) s. m. (f. -a, non com.) [lat. notarius (der. di nota «nota»), propr. «chi prende annotazioni durante un discorso», e nel lat. tardo «scrivano» al servizio di privati o della pubblica amministrazione...
bisticcio
bistìccio s. m. [der. di bisticciare]. – 1. Litigio non grave e passeggero, battibecco, scambio vivace di parole: i soliti b. fra suocera e nuora; un b. da bambini; s’è trattato di un b. tra innamorati. 2. Artificio stilistico, usato...