telencefalo La più craniale delle cinque vescicole cerebrali dell’embrione dei Vertebrati: si sviluppa dal prosencefalo, che si differenzia anteriormente in t. e posteriormente in diencefalo. Compare, precocemente, in forma di due evaginazioni laterali, anteriori, del prosencefalo, che si accrescono in avanti e dorsalmente, e talora si fondono nella parte mediana. I confini del t. sono: anteriormente, la lamina terminale con il recesso neuroporico; posteriormente, ai limiti con il diencefalo, il velo trasverso dorsalmente e il recesso preottico ventralmente. Le due evaginazioni di questa vescicola corrispondono ai bulbi olfattori (rinencefalo) che comunicano con la cavità telencefalica; il t. permane in tali condizioni nei Condrostei. Nei Selaci, invece, dietro i bulbi olfattori le pareti del t. si accrescono fino a formare i due emisferi telencefalici, i quali si sviluppano sempre di più man mano che si passa dai Vertebrati meno evoluti a quelli di organizzazione più elevata (Amnioti). La cavità telencefalica, da principio unica, viene così a sdoppiarsi in corrispondenza di ciascun emisfero nei due ventricoli cerebrali che comunicano con la cavità del diencefalo (III ventricolo).
In tutti i Vertebrati il pavimento di ciascun emisfero s’ispessisce precocemente in una massa gangliare, detta corpo striato (gangli della base), scarsamente sviluppata nei Petromizontiformi e Missiniformi. Dal tetto del t. che ricopre i ventricoli laterali, si origina il pallio: nei Vertebrati inferiori è detto più propriamente paleopallio ed è rappresentato da un ispessimento del segmento più rostrale della vescicola telencefalica primitiva; ha una maggiore estensione negli Anfibi anuri e negli Uccelli dove prende il nome di archipallio, perché alla sua formazione partecipano le porzioni mediale e dorso-mediale della vescicola; nei Mammiferi, infine, prende il nome di neopallio già presente, anche se meno sviluppato, in Rettili e Uccelli e si forma ad opera della porzione dorso-laterale delle vescicole. Il pallio, rappresentato da una sottile lamina nei Teleostei, s’ispessisce negli Elasmobranchi e nei dipnoi; negli altri Vertebrati (Amnioti) si sviluppa enormemente fino a formare la corteccia degli emisferi cerebrali che si estende posteriormente ricoprendo la maggior parte del diencefalo.
Nei Pesci il t. funziona in generale da centro olfattorio; negli Amnioti (Rettili, Uccelli e Mammiferi) gli emisferi, come detto, sono coperti da un mantello nervoso di nuova formazione, il neopallio, che è la vera corteccia degli emisferi che funziona come centro associativo. Nei Primati, e soprattutto nell’Uomo, il neopallio costituisce la formazione telencefalica di gran lunga prevalente, perché al suo sviluppo si contrappone la riduzione del paleopallio e dell’archipallio, in rapporto alla minore importanza del senso dell’olfatto. Nell’Uomo, inoltre, si ha un grande sviluppo di tutte le vie di proiezione, di associazione e commissurali che collegano il neopallio con le altre porzioni dell’encefalo e, tra loro, le sue singole porzioni: nell’insieme queste fibre costituiscono quelle masse di sostanza bianca che sono denominate, rispettivamente, centro semiovale e corpo calloso.