Vendôme Cittadina della Francia settentrionale (17.500 ab. ca.), nel dipartimento di Loir-et-Cher, sul fiume Loir, 30 km a NO di Blois. Nodo stradale di una ricca regione agricola (vigne, frutta, cereali, allevamenti di bestiame); attivo centro industriale (meccanica, alimentare, tessile).
Ricordata (Vindocinum) in età merovingia, si sviluppò nell’11° sec. intorno all’abbazia benedettina della Trinità, fondata da Giorgio Martello, divenendo capoluogo di una contea, che fu via via delle famiglie di Nevers, di Preuilly (12° sec.) e di Montoire (13° sec.). Alla morte di Bouchard VII conte di V. e di Castres (1374), la contea passò a Giovanni di Borbone conte de la Marche. Sotto il conte Francesco (1478-95) la città godette di un periodo di prosperità economica e di fioritura artistica. La contea nel 1515 fu elevata da Francesco I al grado di ducato-paria per Carlo di Borbone. Per l’energia di Giovanna d’Albret, moglie del secondo duca Antonio, la città divenne una delle più importanti roccheforti ugonotte. Avendo rifiutato, alla fine della guerra della Lega, di accogliere Enrico di Navarra, V. fu presa e saccheggiata dalle truppe di Enrico, e non si riprese più dal duro colpo. Nel 1725 il ducato fu riunito alla corona. César duca di V. (Coucy 1594 - Parigi 1665), figlio naturale di Enrico IV e di Gabriella d’Estrées, fu legittimato alla nascita e provvisto (1598) del ducato-paria di V.; prese parte alle agitazioni della Reggenza e alle cospirazioni contro Richelieu. Ebbe successivamente il favore di Mazzarino, che gli diede il governo della Borgogna (1650) e gli affidò la sovrintendenza generale della navigazione. Vinse la flotta spagnola davanti a Barcellona (1665). Louis-Joseph de V., duca di Penthièvre (Parigi 1654 - Vinaroz, Spagna, 1712), con il grado di generale fece le campagne d’Olanda (1672), d’Alsazia e di Germania (1675). Governatore di Provenza (1663), divenne luogotenente generale e cavaliere agli ordini del re (1688). Servì sotto F.H. de Montmorency, duca di Lussemburgo, agli assedi di Mons (1691), di Namur (1692) e alla battaglia di Steinkerque (1692); poi passò in Piemonte e comandò l’ala sinistra dell’esercito alla Marsaglia (1693). Generale delle galere (1694), comandante (1695) degli eserciti in Catalogna, s’impadronì di Barcellona (1697). Nella guerra per la successione di Spagna, batté Eugenio di Savoia a Luzzara (1702) e a Cassano (1705). Inviato in Fiandra per riparare il disastro della battaglia di Ramillies (1706), fu posto sotto gli ordini del duca di Borgogna con il quale non riuscì a intendersi. Caduto in disgrazia, passò in Spagna dove, al servizio di Filippo V, vinse a Brihuega e Villaviciosa (1710).
Fu generale anche il fratello Philippe (Parigi 1655 - ivi 1727), detto le Prieur de V., che prese parte alle campagne d’Olanda e d’Alsazia. Gran priore di Francia (1678), luogotenente generale (1693) partecipò a tutte le campagne d’Italia e della Catalogna sino al 1705. Caduto in disgrazia, si ritirò a Roma. Ritornato poi in Francia, vendette il suo priorato nel 1719.