Prima opera di Dante, composta di rime (25 sonetti, 5 canzoni di cui una di una sola stanza, 1 ballata) legate fra loro da prose che sono in parte racconto, in parte commento alle rime. Tema dell'opera, la cui composizione non può essere di molto posteriore al 1292, è l'amore di Dante per Beatrice (Vita nuova equivale probabilmente a "vita rinnovata dall'amore"): dal primo incontro, quando Dante aveva 9 anni, a quello, dopo altri 9 anni (frequente è il ritorno del 9 come numero simbolico), che segnò l'inizio dell'amore per lei, fino al presentimento, in sogno, della morte di Beatrice stessa; successiva a questo evento doloroso è una parentesi d'amore, non senza intimo contrasto, per un'altra "gentile donna giovane e bella molto" che aveva mostrato pietà per il suo stato; ma presto Dante ritorna tutto al pensiero di Beatrice e il racconto si conclude con l'accenno a una non meglio precisata mirabile visione e col proponimento di Dante di non parlare più di Beatrice finché non fosse stato in grado di dirne "quello che mai non fue detto d'alcuna". L'aria di fatalità e di mistero che avvolge tutta l'opera ha fatto nascere il dubbio che la figura di Beatrice fosse soltanto un simbolo, ma troppe ragioni convalidano la tesi della sostanziale storicità dell'amore di Dante per lei, se non di tutti gli episodi narrati. Solo nella Divina Commedia la figura di Beatrice assumerà valore di simbolo pur senza perdere del tutto la sua personalità di donna reale.