La b. italiana antica è un componimento poetico di origine popolare, collegato con il canto e la danza (detto anche canzone a ballo), e perciò costruito metricamente in modo che le sue parti corrispondano ai movimenti di questa e ai motivi di quello. Lo schema tipico della b. è costituito di versi o tutti endecasillabi o endecasillabi misti con settenari, così: XY. YX//AB. AB. BC. CX. + ritornello. In questo schema i primi 4 versi rappresentano il ritornello (detto anche ripresa e a cui corrisponde la prima frase musicale); gli altri 8, che formano la stanza, sono distribuiti in 3 parti, ossia 1° (A B) e 2° (A B) piede (ai quali corrisponde la seconda frase musicale, ripetuta due volte) e volta (a cui corrisponde la terza frase musicale). La volta si allaccia dunque ai piedi per mezzo della rima del primo verso e ha la stessa struttura del ritornello cui è legata con la rima dell’ultimo verso. A una stanza segue il ritornello, poi un’altra stanza e così via. Le stanze sono generalmente 4; ma può esservene anche una sola.
Quanto al canto e alla danza, le danzatrici formavano un cerchio e aprivano il ballo cantando in coro il ritornello, compiendo un giro intero; poi la solista cantava la prima stanza e tutte compivano mezzo giro in un senso (1° piede) e mezzo giro nell’altro (2° piede) e infine un terzo giro intero (volta). Dopo, il coro intonava di nuovo il ritornello, la solista la seconda stanza e così via per tutte le altre. Questo componimento, prediletto dai poeti nei primi tre secoli della letteratura italiana, trascurato dopo il 15° sec., fu ripreso nel 19° dal gusto di poeti-letterati.
La b. francese antica, di probabile origine provenzale, appare nei poeti del 13° sec. (Adam de la Halle, Guillaume le Vinier) con strutture metriche ancora variabili, mostra una propria morfologia ben definita nel Roman de Fauvel (1316), ha rigoglioso sviluppo con G. de Machaut (sec. 14°) e più ancora con E. Deschamps (m. 1406 o 1407) e resta in grande onore per oltre un secolo e mezzo (tra i molti cultori si ricordi F. Villon). Decaduta al tempo della Pléiade, ricevette nuova vita nel 19° secolo. In Inghilterra fu importata dalla Francia nel 15° sec. e coltivata, tra gli altri, da G. Chaucer; tornò anch’essa in auge nell’Ottocento.
La b. romantica è un racconto in versi, per lo più brevi, di carattere fantastico, in uno stile rapido e vivace, e trae origine dall’Inghilterra, dove, non si sa con precisione quando, entrò in uso il termine ballad per designare antichi canti popolari narrativi scozzesi (sec. 11°-15°). La raccolta di questi, curata da T. Percy (Reliques of ancient English poetry, 1765), ispirò a G.A. Bürger la sua Lenore (1773), che segnò, si può dire, la data di nascita della b. romantica, poi divenuta tra i generi letterari più coltivati del Romanticismo europeo.
La ballata antica, basata su quella letteraria e diffusa nel periodo dell’Ars nova con differenze significative in Italia e in Francia, è componimento vocale (per lo più monodico-accompagnato) e trae il suo carattere e la sua struttura dal testo poetico.
La b. romantica è un componimento di carattere narrativo che conobbe particolare fortuna in Germania, culminando nei numerosi lavori (per canto e pianoforte) di F. Schubert, R. Schumann, J.K.G. Loewe. Per estensione, si dicono b. anche componimenti puramente strumentali, di carattere simile a quello degli omonimi vocali, come per es. quelle per pianoforte di F. Chopin.