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Abitualità

Enciclopedia on line
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Condizione di chi manifesta una struttura della personalità incline alla commissione di reati. In quanto forma legale di pericolosità sociale, la dichiarazione di abitualità implica l’applicazione della misura di sicurezza in aggiunta alla pena. L’abitualità presunta dalla legge (art. 102 c.p.) è dichiarata contro chi, dopo essere stato condannato alla reclusione in misura superiore a 5 anni per tre delitti non colposi, della stessa indole, commessi entro 10 anni, riporta un’altra condanna per un delitto non colposo, della stessa indole, e commesso entro i 10 anni successivi all’ultimo dei delitti precedenti. La legge stessa, in presenza di queste condizioni, impone una presunzione di pericolosità che non ammette prova contraria e che affranca il giudice dal suo accertamento. Al riguardo, giova considerare che la dottrina prevalente sostiene che la l. n. 663/1986 (c.d. Legge Gozzini), stabilendo che le misure di sicurezza sono sempre emanate previo accertamento concreto della pericolosità sociale, abroga tacitamente l’abitualità presunta dalla legge.

L’abitualità ritenuta dal giudice (art. 103 c.p.) può essere pronunciata a carico di chi, dopo essere stato condannato per due delitti non colposi riporta un'altra condanna per delitto non colposo, se il giudice, tenuto conto della specie e della gravità dei reati, del tempo entro cui essi sono stati commessi, della condotta, del genere di vita della persona colpevole e delle altre circostanze ex art. 133, comma 2, c.p., ritiene che il colpevole sia persona dedita al delitto.

Voci correlate

Misure di sicurezza

Pena criminale

Professionalità nel reato

Tendenza a delinquere

Vedi anche
Professionalità nel reato Professionalità nel reato Specifica forma di pericolosità sociale, codificata dal legislatore nel 1930 sotto l’influenza del positivismo criminologico. La figura del delinquente professionale costituisce un tipo particolare di delinquente abituale che si contraddistingue perché trae i propri mezzi ... Delitto Forma di reato sanzionabile con l’ergastolo, la reclusione e la multa (Pena criminale). Il codice Rocco, sulle orme del codice Zanardelli del 1889, pone alla base della qualificazione del fatto di reato la distinzione tra i delitti e le contravvenzioni. La dottrina si è a lungo impegnata nella ricerca ... Misure di sicurezza Le misure di sicurezza sono disciplinate dall'art. 25 Cost. e dall'art. 199 ss. c.p. Principio fondamentale in materia è che nessuno può essere sottoposto a tali provvedimenti se non nei casi espressamente previsti dalla legge. Presupposti per la loro applicazione sono la commissione di un reato e ... Recidiva Circostanza aggravante che comporta, ai sensi dell’art. 99 c.p., un aumento della pena per chi, dopo essere stato condannato per un reato non colposo, ne commette un altro parimenti non colposo. L’esigenza di affrontare il problema della recidiva è sorto nel 1800 per porre rimedio alla crescita del tasso ...
Categorie
  • DIRITTO PENALE E PROCEDURA PENALE in Diritto
Tag
  • PROFESSIONALITÀ NEL REATO
Vocabolario
abitualità
abitualita abitualità s. f. [der. di abituale]. – Tendenza all’abitudine; condizione di ciò che è abituale, soprattutto con riferimento all’uso giuridico dell’agg.: a. nel reato, nell’ubriachezza, nell’uso di sostanze stupefacenti.
abitüale
abituale abitüale agg. [dal lat. mediev. habitualis, der. del lat. habĭtus -us «abitudine»]. – 1. a. Consueto, solito, conforme all’abitudine: seguire il ritmo a. di lavoro; riprendere le proprie a. occupazioni. b. Che è tale per abito,...
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