Fino al 1958, possedimento francese, comprendente i territori di Senegal, Mauritania, Guinea, Costa d’Avorio, Alto Volta, Dahomey, Sudan, Niger.
Il primo stanziamento francese nel Senegal risale al 1626; ma nella Guinea la Francia pose piede stabilmente solo nel 1842 (Costa d’Avorio) e nel 1851 (Dahomey). Fino al 1875 l’occupazione rimase limitata alle coste. Tra il 1876 e il 1890 furono distrutti i regni indigeni dell’Alto Niger; tra il 1887 e il 1890 fu estesa l’occupazione della Costa d’Avorio, tra il 1889 e il 1894 fu sottomesso il potente regno del Dahomey, nel 1894 fu occupata Timbuctù. Intorno al 1900 il periodo dell’espansione si può dire terminato; solo le zone desertiche della Mauritania e del Sahara furono presidiate negli anni seguenti. Nel 1958 i territori furono chiamati a decidere con referendum circa i loro legami con la Francia: la Guinea optò per l’indipendenza, mentre gli altri scelsero lo statuto di repubbliche autonome nell’ambito della Comunità francese. Nel 1960 tutte le repubbliche (Costa d’Avorio, Dahomey, Mali, Mauritania, Niger, Senegal, Alto Volta) ottennero la piena indipendenza (rompendo i residui legami con la Comunità francese) e furono ammesse fra le Nazioni Unite. Molte di esse sono successivamente entrate a far parte dell’Unione africano-malgascia, che dal 1966 ha assunto la denominazione di Organizzazione comune africana e malgascia.