Regione costiera dell’Africa occidentale compresa tra il Capo Verde e il Capo Fria. Viene abitualmente distinta in G. settentrionale, dal Capo Verde ai Monti del Camerun, e G. meridionale. La regione si presenta nel complesso, e specialmente nella sezione settentrionale, come una costa bassa, uniforme, paludosa a ridosso della quale si innalzano rilievi, più imponenti nella G. meridionale. È attraversata dal basso corso di grandi fiumi (i maggiori sono il Niger e il Congo). Il clima è prevalentemente di tipo equatoriale o subequatoriale, con temperature medie elevate, modeste escursioni termiche e piogge abbondanti (anche oltre 3000 mm annui), tranne che nel tratto più meridionale, dove le precipitazioni diminuiscono fino a scendere, a S del Golfo di Benguela, al di sotto di 500 mm.
L’ambiente presenta due formazioni principali: la savana e la foresta pluviale. Nella prima, oltre alle tipiche associazioni di piante erbacee, si trovano sporadicamente specie arboree di grandi dimensioni (Ficus, Adansonia). La foresta si estende lungo la costa e lungo il corso dei fiumi. Fra le specie più caratteristiche di questa regione sono la palma oleifera (Elaeis guineensis) e la vinifera (Raphia vinifera), la sterculiacea Coca acuminata, che fornisce la droga, parecchie specie di Ficus e di Coffea. Nell’estrema sezione meridionale, arida, compaiono formazioni steppiche e predesertiche. La fauna è ricchissima e interessante: oltre a gorilla e scimpanzé; vi sono vari cercopitechi e lemuri, leopardi insieme con altri carnivori, elefanti e ippopotami e anche rinoceronti; abbondano molte specie di antilopi e i tragulidi; fra i roditori notevoli gli scoiattoli volanti (Anomalurus); straordinariamente abbondanti gli uccelli (galline faraone, pappagalli, musofaghe, turaci ecc.) e i rettili (pitoni, coccodrilli, grandi testuggini).
Il primo insediamento europeo (1482), a opera dei Portoghesi, fu San Giorgio de la Mina (od. Elmina) nell’attuale Ghana e per parecchi decenni i Portoghesi ebbero il monopolio della colonizzazione; in seguito si ebbero insediamenti isolati francesi, inglesi, olandesi, danesi ecc. La G. fu uno dei massimi centri fornitori di schiavi per il nuovo mondo. Dopo numerosi trapassi e cessioni territoriali finì per comprendere un solo Stato, la Liberia, per il resto rientrando in una serie di possedimenti francesi, spagnoli, portoghesi, belgi e di territori sotto amministrazione fiduciaria inglese e francese, tutti divenuti indipendenti tra la metà degli anni 1950 e la metà degli anni 1970.
Insenatura molto ampia, impropriamente detta golfo, della costa guineana, estesa tra il Capo Palmas e il Capo Lopez. Vi si aprono i veri e propri golfi di Benin e di Biafra, nel quale ultimo sorge l’isola Bioko. La lunghezza trasversale del golfo supera i 300 km, con fondali marini massimi oltre i 5000 m. Il rilievo sottomarino che unisce la dorsale medio-atlantica meridionale al Golfo di G. è detto dorsale della G., con profondità media attorno ai 3500-4000 m: si erge per circa un migliaio di metri al di sopra degli avvallamenti che la delimitano. Da essa emergono i gruppi delle isole Príncipe, São Tomé, Annobón.
Dal Golfo di G. ha origine la corrente marina omonima che, dirigendosi verso NO, porta le acque lungo l’Equatore, costituendo l’arco settentrionale del circuito sud-atlantico.