Nome comune dei Molluschi Cefalopodi dell’ordine Ammonoidea, estinti repentinamente, insieme ad altri gruppi animali, verso la fine del Mesozoico. La loro importanza in paleontologia si deve al loro utilizzo come fossili guida: la grande espansione areale e la breve diffusione temporale di alcune specie permettono infatti di stabilire correlazioni biostratigrafiche.
I fossili presentano conchiglia calcarea di dimensioni variabili da meno di 1 cm a circa 2 m di diametro, generalmente avvolta a spirale in un piano a simmetria bilaterale, con spire involute o evolute. Il guscio può variare da discoidale a globoso ed è costituito di tre strati sovrapposti (periostraco, ostraco e ipostraco). Esistono anche conchiglie eteromorfe: diritte, con avvolgimenti turricolati, a chiocciola, oppure con aspetto singolare. Il guscio è diviso da setti in diverse camere (o logge), di cui l’ultima era abitata dall’animale, le altre, costituenti il fragmocono, erano riempite almeno in parte, di gas (fig. 1). La camera di abitazione può occupare da mezzo giro di conchiglia (gusci brevidomi), fino a poco più di due giri (gusci longidomi). La parte concamerata inizia dalla protoconca, di forma sferoidale, sulla quale, dietro il primo setto, si affacciava l’apice (caecum) del sifone, un sottile organo membranoso cilindrico, situato nel piano mediano della conchiglia, per lo più in posizione esterna, che attraversava tutte le camere e i setti in corrispondenza di ripiegamenti, i colletti sifonali. L’apertura del guscio o peristoma può essere completamente liscia oppure accompagnata da un rostro ventrale o da apofisi. Le ornamentazioni del guscio hanno molta importanza per lo studio della sistematica e dell’evoluzione delle a. poiché sono sempre visibili nel fossile: sia sulla conchiglia sia, in assenza del guscio, impresse sul modello interno. Nei rappresentanti più antichi, per es. Paleozoici, l’ornamentazione è costituita da semplici strie di accrescimento; assume rilevante importanza nelle a. del Giura e del Cretaceo. La linea di sutura o lobale, che si osserva alla superficie del modello interno, al di sotto del guscio, è quello che resta dell’inserzione dei setti del fragmocono sulla parete interna della conchiglia. Questa inserzione avveniva secondo linee curve frastagliate e complesse, con la funzione di irrobustire il sottile guscio. La linea lobale ha subito nel corso dello sviluppo filogenetico una complicazione progressiva passando da forme semplici, simili a quelle dei Nautiloidi, a forme complicatissime. Tale complicazione progressiva si osserva anche durante lo sviluppo dei singoli individui. Essa presenta insenature (lobi) e protuberanze espanse verso la parte anteriore (selle), che possono essere frastagliate. Nei Goniatitina paleozoici, le suture (sutura goniatitica) sono semplici (fig. 2A). In certe a. paleozoiche, ma soprattutto in quelle del Trias, i lobi sono dentellati e le selle a contorno integro (sutura ceratitica; fig. 2B). Nelle a. del Giura e del Cretaceo (e in talune triassiche), i lobi e le selle hanno frastagliature (sutura ammonitica; fig. 2C). I tre tipi hanno una collocazione cronologica ben definita. Nella camera di abitazione si trovano talvolta strutture calcaree ornate, che constano di due parti distinte, isolabili e specularmente identiche (Aptychus) o saldate (Anaptychus). Esse vengono interpretate come opercoli o come parti dell’apparato masticatorio delle ammonite.
Filogeneticamente le a. si sono diramate, agli inizi del Devoniano, dai Bactritidi, cefalopodi fossili che occupano un posto incerto nella sistematica. Poiché gli organi molli del corpo delle a. sono sconosciuti, anche la loro posizione sistematica è discussa: alcuni le ritengono Tetrabranchiati come i Nautiloidi, altri Dibranchiati come la Spirula e le Belemniti. Pure controversa è la loro classificazione in vari sottordini e numerossime famiglie. In genere si distinguono otto sottordini sulla base dei cambiamenti subiti dalla linea di sutura, anche se vi sono eccezioni alla regola: Anarcestina (Devoniano), Clymeniina (Devoniano superiore), Goniatitina (Devoniano medio - Permiano), Prolecanitina (Devoniano superiore - Trias), Ceratitina (Permiano medio - Trias), Phylloceratina (Trias - Cretaceo), Lytoceratina (Giura - Cretaceo), Ammonitina (Giura - Cretaceo).