armaménti Termine con cui si intende l'insieme di quanto concorre alla potenza terrestre, navale o aerea di una nazione (armi e munizioni, naviglio, impianti a terra, capacità industriali per la produzione bellica).
Abstract di approfondimento da Armamenti di Carlo Jean (Enciclopedia della Scienza e della Tecnica)
Ogni epoca storica e società ha conosciuto differenti e peculiari tipi di guerra e armamenti. Le armi bianche – da taglio e da getto – e quelle da fuoco a corta gittata e a ridotta celerità di tiro, hanno caratterizzato le guerre ‘agricole’, dall’antichità al 20° secolo. Nella seconda metà dell’Ottocento, sono comparse le guerre ‘industriali’, contraddistinte da due aspetti: da un lato, dalla maggiore celerità di tiro delle armi e dall’aumento della loro gittata; dall’altro, dalla più elevata mobilità – prima strategica, con le ferrovie, poi anche tattica, con la meccanizzazione. La maggiore celerità di tiro obbligò a diradare gli schieramenti, trasformando il campo di battaglia da pieno a vuoto e segnando la fine delle formazioni in linea e in colonna. La maggiore gittata conferì centralità strategica alla profondità; l’accresciuta mobilità, anche al tempo. Il passaggio dalle guerre agricole a quelle industriali si verificò con la rivoluzione militare del 19° sec., derivata dallo straordinario progresso tecnologico nel campo della propulsione (vapore per le ferrovie e per le navi e poi motori a scoppio e a turbina), della chimica, della metallurgia e delle telecomunicazioni. Agli spazi strategici della terra e del mare, si aggiunsero quelli subacqueo e aereo e, con l’invenzione della radio, anche quello elettromagnetico. Nella seconda metà del 20° sec., si sono poi sommati lo spazio extra atmosferico e il cyberspazio.
Gli armamenti delle guerre postindustriali sono derivati dagli enormi sviluppi delle tecnologie dell’informazione, avvenuti negli ultimi decenni del Novecento, che consentono di integrare informazioni e armi sia tecnicamente – a livello del singolo sistema – sia tatticamente e strategicamente nelle dimensioni spaziali prima ricordate. La potenza militare dipende sempre più dalla capacità d’integrazione sistemica. Su di essa è basata la cosiddetta Nuova rivoluzione negli affari militari (RMA, Revolution in military affairs), in atto soprattutto negli Stati Uniti, denominata anche Network centric warfare. La rete strutturale sostituisce in gran parte la piramide gerarchica propria di tutti gli eserciti del passato. La potenza network-centrica – raggiunta dagli Stati Uniti a livello globale – non può essere contrastata con strategie, tattiche e tecniche ‘simmetriche’, bensì solo con quelle ‘asimmetriche’. Esse assumono due forme: (a) le guerre insurrezionali, basate sulle tecniche e sulle tattiche della guerriglia e del terrorismo; (b) l’attacco ai vulnerabili sistemi satellitari e cyberspaziali, che costituiscono la struttura portante della rete informativa e, quindi, del complesso dei sistemi della Network centric warfare. Attualmente sono in corso poderosi sforzi, da un lato, per adeguare le capacità militari dell’Occidente al nuovo tipo di guerre che deve affrontare (in parte analogo alle campagne coloniali del 19° sec.) e, dall’altro, per ridurre la vulnerabilità e aumentare la resilienza dei sistemi spaziali e cibernetici. Nel 21° sec., grazie all’egemonia militare e tecnologica degli Stati Uniti, la probabilità di guerra fra gli Stati più potenti è notevolmente diminuita; ma, se tale egemonia dovesse venire meno, essa potrebbe tornare a essere un pericolo reale.