Il complesso delle ricerche che nel 20° sec. hanno teso deliberatamente a escludere ogni rapporto della forma artistica con gli aspetti del mondo naturale, basandosi esclusivamente sugli elementi specifici del proprio linguaggio (colore, forma, armonia, composizione). Nell’a., benché sfumati in diverse correnti, si possono individuare due filoni portanti: l’a. geometrico, che si fonda su una volontà di disciplina e rinnovamento estetico strutturato su basi di ordine intellettuale (costruttivismo, suprematismo, neoplasticismo, arte concreta, arte ottico-cinetica, minimalismo); l’a. non geometrico, espressivo, che si basa sull’intuizione, enfatizzando la soggettività e la spontaneità (dalle prime esperienze di V. Kandinskij all’espressionismo astratto e all’informale).
Del tutto peculiare delle esperienze artistiche del 20° sec. (a partire dalle elaborazioni teoriche e pratiche di Kandinskij intorno al 1910), questa nuova forma espressiva affonda le sue radici nelle precedenti esperienze artistiche (V. van Gogh, espressionismo francese e tedesco, neoimpressionismo, cubismo) e nelle non meno stimolanti conquiste intellettuali e sociali della fine del 19° sec.: necessità di una più libera espressione di sé, progressi della scienza e della tecnologia, strutturazione e affinamento della disciplina storico-artistica e della riflessione estetica (fondamentali in questa prospettiva i contributi di K. Fieldler, A. Riegl, W. Worringer).
Parallelamente alla fortuna dell’espressione arte astratta, consolidatasi, in contrapposizione alla locuzione arte figurativa, a indicare positivamente una manifestazione della creatività artistica, si manifesta nello stesso ambito semantico l’uso di espressioni quali arte non oggettiva o arte non figurativa, giungendo, per contrapposizione polemica, all’espressione arte concreta, per affermare che ogni riproduzione o interpretazione della realtà è illusoria (quindi astratta), mentre la forma creata dall’artista indipendentemente dalla natura è la creazione di una nuova, concreta realtà. Con un’accezione meno determinata si possono comprendere nell’a. le esperienze artistiche del 20° sec. che pur partendo dalla realtà naturale ne operano deliberatamente una semplificazione, schematizzazione o sofisticazione.