B. da seta Lepidottero (Bombyx mori) della famiglia Bombicidi. Se ne conoscono numerose razze: europee, orientali, levantine. Sverna allo stato di uovo, di varia grandezza e di colore giallo pallido. Lo sviluppo embrionale si completa nella primavera. La larva, o b. propriamente detto, è un bruco di colore giallo o bruno (fig. A), cosparso di peli; compie il suo sviluppo in un mese circa, raggiungendo una lunghezza 30 volte superiore a quella della nascita, in 3 o 4 mute (dormite). A ogni muta corrisponde una fase di accrescimento. I periodi di intermuta si chiamano età. Al termine della vita larvale, il b. cerca un sostegno a cui fissare il filo di seta per tessere il bozzolo che dopo 3-4 giorni è terminato (fig. B). Nel bozzolo compie una nuova muta e si trasforma in crisalide. Dal bozzolo, scollando i fili con un liquido alcalino, esce la farfalla che non si nutre e non vola (fig. C). La femmina ha l’addome più grosso e tozzo del maschio. Avvenuto l’accoppiamento essa depone 400-500 uova. L’adulto vive 10-15 giorni. Si chiamano polivoltine (➔ voltinismo) le razze con più generazioni estive, al termine delle quali l’uovo entra in periodo di riposo (diapausa).
I primi allevamenti di b. furono fatti in Cina verso il 2700 a.C. In seguito la bachicultura si diffuse in India e nel Giappone, e soltanto intorno al 550 d.C. in Europa, dove ebbe dapprima grande sviluppo in Grecia e poi in Sicilia, dove fu introdotta nell’11° o forse già nel 10° secolo. La bachicoltura a scopo industriale comprende la produzione delle uova (dette comunemente seme bachi) e l’allevamento dei b. (formazione, essiccazione e crivellatura dei bozzoli). La confezione del seme bachi inizia con la scelta dei bozzoli dai quali nasceranno i riproduttori. I bozzoli sono posti su speciali telai (arpe) e, avvenuto lo sfarfallamento e l’accoppiamento, che di regola è fatto incrociando razze diverse, le femmine fecondate vengono poste entro piccoli sacchetti di carta (celle), contrassegnati da numeri, ove depongono le uova (in estate): da quel momento e fino all’autunno, le uova vengono conservate in locali ben arieggiati, per favorirne la prima fase di sviluppo. Successivamente sono distaccate e lavate per essere sottoposte allo svernamento, entro frigoriferi a temperatura costante di 2-5 °C. Il corpo delle femmine che hanno deposto viene esaminato al microscopio per accertare se è immune da malattie e specialmente dalla pebrina. Se risulta infetto, tutta l’ovatura di quella femmina viene distrutta. L’allevamento dei b. e bozzoli è praticato in locali ben arieggiati e mantenuti a temperatura costante (22-24 °C), accuratamente puliti e disinfettati con vapori di zolfo o di formalina. Il b. viene nutrito con le foglie di gelso. Al termine della vita larvale il b. sale a fare il bozzolo (imboscamento) sugli stessi supporti che sono serviti all’allevamento (erica, ginestra, steli di colza). La rimozione dei bozzoli (sbozzolatura) avviene dopo 6-10 giorni dalla salita al bosco degli ultimi bachi. I bozzoli destinati alla filanda sono sottoposti all’essiccazione, compiuta sugli essiccatoi, allo scopo di uccidere la crisalide. Per la lavorazione dei bozzoli ➔ seta.
Errore, progettuale o implementativo, di un programma (dall’inglese bug «insetto»), che ne impedisce il corretto funzionamento, o comunque il comportamento desiderato. Gli effetti tangibili possono andare da un risultato errato al blocco totale del programma. Il processo di ricerca ed eliminazione di bachi da un programma viene indicato con il termine debug (➔). Per estensione, il termine viene usato per indicare un malfunzionamento di un dispositivo hardware.