Scultura che rappresenta una figura umana dalla testa al petto, senza le braccia. Le maschere funerarie egizie, di materiale vario (cera, cartapesta, legno), che venivano innestate sulle mummie e sulle casse delle stesse, possono ritenersi il più antico esempio di b.; in Grecia si usò piuttosto l’erma. Come precedente dei b. romani si può ricordare il canopo, vaso antropomorfo etrusco. Il b. si diffuse in Roma nel 1° sec. a.C. e mostrò dapprima la semplice testa, poi gradatamente le spalle e il petto fino alla cintola (dal 3° sec.).
Nel Medioevo dall’uso di dare forma anatomica alle teche contenenti le reliquie si sviluppa il nuovo tipo del b.-reliquiario (notevoli quelli di s. Baudino a Saint-Nectaire, di s. Cesario a Maurs, di s. Chaffre a Le Monastier, del 12° secolo). Stupendi i b. di Federico II e di altri della sua corte a Barletta, ad Acerenza, a Capua.
Il Rinascimento italiano rinnovò il b.-ritratto antico, con grande varietà di forme, riprendendo anche l’uso della maschera funeraria e instaurando la consuetudine di calchi del volto dal vivo. Accanto al b. di Piero de’ Medici di Mino da Fiesole (1453), considerato il più antico b.-ritratto del Rinascimento, notevoli sono i b. scolpiti da A. Rossellino, F. Laurana, Verrocchio. Il b. di Francesco I d’Este di G.L. Bernini (1650-51), con il suo movimento e la sua forma aperta, segna il passaggio al b. barocco. Con il gusto neoclassico il b. è presente in tutto l’ambito europeo.
Nell’arte moderna M. Rosso concepì il b. come frammento della visione reale, immerso nell’atmosfera. U. Boccioni ne dette famosi saggi di scomposizione spaziale.
Indumento intimo femminile, in tessuto aderente o elastico, che fascia il tronco, usato per stringere i fianchi e l’addome e modellare la persona. In passato era particolarmente rigido, munito, specialmente ai lati, di stecche di balena e di una doppia serie di fori sul davanti o sul dietro per farvi scorrere forti lacci con cui stringere e assottigliare la vita.