Cantante di musica leggera che interpreta brani scritti o musicati da lui stesso.
Sebbene la tradizione della canzone d’autore si possa far risalire al teatro rivista degli anni 1930-40, e in particolare alla produzione di R. De Angelis (nome d’arte di R. Tonino), R. Balzani e O. Spadaro, il termine c. entrò in voga in Italia agli inizi degli anni 1960, quando alla canzone di intrattenimento e di largo consumo si cominciò a contrapporre una nuova forma, capace di affrontare tematiche non soltanto ‘leggere’, ma anche sociali e politiche.
Il terreno fu preparato dall’esperienza del Cantacronache (creato a Torino nel 1958 da R. Leydi, S. Liberovici), da cui nacque il Nuovo canzoniere italiano e la tradizione della canzone italiana di protesta, fortemente legata al folclore italiano, che ebbe tra i suoi principali esponenti I. Della Mea, G. Marini, P. Pietrangeli, e F. Amodei.
Parallelamente, D. Modugno inaugurò l’altro grande filone della canzone d’autore, quello influenzato dalla tradizione francese dei chansonniers, che fu poi proseguito da G. Paoli, L. Tenco, P. Ciampi, U. Bindi, S. Endrigo, B. Lauzi, F. De André, e in cui si possono far rientrare anche E. Jannacci e G. Gaber (e parolieri come G. Calabrese o musicisti come G. Reverberi). Questi artisti portarono temi e sonorità nuove nel campo della canzone italiana, spostando definitivamente il baricentro dalla vecchia scuola melodica a una nuova forma, dove i contenuti, le parole delle canzoni, rivestono importanza essenziale. Sul finire del decennio, i grandi successi ottenuti da L. Battisti segnavano la definitiva rottura con la tradizione del ‘bel canto’.
Dall’inizio degli anni 1970, la canzone d’autore ricevette nuovi impulsi dal folk revival statunitense e dai movimenti studenteschi di contestazione. Tra i principali protagonisti di questa nuova stagione, A. Venditti e F. De Gregori, F. Guccini e C. Lolli, Eugenio ed Edoardo Bennato, P. Daniele, L. Dalla e I. Fossati, ma anche E. Finardi e A. Camerini, sebbene legati musicalmente più al rock duro che alla tradizione folk. Una tendenza in parte diversa, più incline a esplorare la dimensione personale che quella sociale e collettiva, viene inaugurata da C. Baglioni e R. Cocciante, e proseguita in vario modo da A. Branduardi, P. Conte, F. Battiato, R. Gaetano, Ron (R. Cellamare), R. Vecchioni, I. Graziani, R. Zero, G. Nannini, L. Carboni, ‘Zucchero’ A. Fornaciari, E. Ruggeri, T. De Sio, S. Caputo, F. Concato, P. Bertoli, L. Barbarossa, A. Minghi.
A partire dall’ultimo decennio del secolo scorso la produzione dei c. si è caratterizzata per un’accresciuta attenzione al momento stilistico-musicale e ha trovato i suoi interpreti più popolari in V. Rossi, L. Ligabue, Jovanotti (Lorenzo Cherubini), E. Ramazzotti, F. Baccini, M. Masini, B. Antonacci, G. Grignani, D. Silvestri, A. Britti, M. Gazzé, I. Grandi, M. Zarrillo ed Elisa (E. Toffoli), che è anche l’unica in questo gruppo a scrivere testi in inglese. Più legate alla tradizione dei c., e al lavoro poetico sul testo, appaiono invece le canzoni di S. Cammariere, V. Capossela, G. Testa, S. Bersani, N. Fabi e C. Consoli.