In genetica molecolare, e. allelica, fenomeno per cui solo un allele funzionale di un gene che codifica un anticorpo può essere assemblato in un dato linfocita B. Nelle cellule producenti anticorpi, solo uno dei due alleli trascrive un RNAm funzionale. Se il primo allele codifica una catena pesante immunoglobulinica completa, la ricombinazione dell’altro allele viene bloccata alle prime fasi del processo. Se invece il processo di ricombinazione sul primo allele è difettoso, vengono iniziati tentativi analoghi sul secondo.
Nel diritto tributario, disciplina volta a limitare la portata impositiva di un tributo, in relazione a determinate fattispecie. Concorre a definire in termini negativi il presupposto di ogni tributo, insieme ai contigui concetti di agevolazione e di esenzione. Tali fattispecie producono, infatti, il medesimo effetto, quello cioè di individuare le ipotesi in cui il tributo non si applica, e contribuiscono, quindi, alla delimitazione del presupposto impositivo.
In dottrina, la distinzione fra e., agevolazione ed esenzione è stata variamente giustificata. In ogni caso, la qualifica di una norma in termini di e. ha importanti ricadute sul piano dell’interpretazione, potendo essa venire interpretata analogicamente. L’interpretazione analogica è, invece, preclusa per tutte le norme di esenzione o di agevolazione, per la loro natura di norme eccezionali o derogatorie rispetto alla disciplina del tributo, che non possono essere applicate al di fuori delle ipotesi previste dalla legge.
Nella meccanica quantistica, principio di e. di Pauli, principio fondamentale enunciato da W. Pauli (1925) per gli elettroni, ma cui obbediscono in generale le particelle con spin semintero, dette fermioni. Vieta a ogni coppia di fermioni identici di trovarsi nello stesso stato quantico. Questo principio deriva dall’indistinguibilità quantistica delle particelle identiche e dal fatto che la funzione d’onda di un sistema di fermioni identici è completamente antisimmetrica per lo scambio di una coppia qualsiasi di particelle.
Sono dette tecniche di e. le tecniche cromatografiche che impiegano colonne riempite con setacci molecolari. In esse all’effetto cromatografico primario dovuto ai setacci sono sempre abbinati effetti secondari come l’adsorbimento, la partizione e, nel caso di esperienze condotte in ambiente non acquoso, le interazioni di tipo idrofobo. Fra le più note, l’ e. ionica, che consente di separare un elettrolita (per es., un sale) da un non elettrolita (per es., uno zucchero) e che trova applicazioni in numerose analisi industriali.