Fessura e spaccatura presente negli organi di alcune piante. Le f. possono essere determinate da eventi traumatici, che provocano la rottura di fibre sclerenchimatiche (lacerazioni e schianti) o, al contrario, essere legate alla struttura di tessuti la cui lacerazione è prevista in una determinata fase dello sviluppo di una pianta o di un suo organo. Rientrano in queste categorie le f. corticali, legate all’attività del fellogeno, le f. superficiali dei granuli pollinici o le f. che compaiono alla deiscenza di alcuni frutti, e legate alla dispersione dei semi. Le f. possono assumere importanza anche come caratteri sistematici, utili per il riconoscimento di una data specie.
Termine generico per indicare la formazione di fessure e spaccature all’interno di una massa rocciosa. La f. può essere presente in tutti i tipi di rocce (eruttive, sedimentarie e metamorfiche) ed è dovuta a diversi fattori: variazioni di pressione e temperatura, tettonica, diagenesi e disseccamento dei sedimenti. Nelle rocce eruttive, in particolare, la f. può essere dovuta a contrazione per raffreddamento e consolidamento di un magma. Se il raffreddamento avviene lentamente, si possono formare sistemi di piani paralleli, con una divisibilità in banchi o in lastre più o meno sottili ( f. tabulare), che conferisce un apparente carattere di stratificazione; in altri casi, i piani di f. si intersecano tra loro, dando luogo alla f. a banchi, caratteristica delle rocce granitoidi, o alla f. prismatica o colonnare, tipica delle rocce basaltiche. Quando il raffreddamento avviene piuttosto rapidamente, la contrazione porta alla separazione dei nuclei sferoidali a mantelli concentrici, percorsi o meno da fenditure radiali; in questo caso si hanno la f. cipollare e i pillows (➔ lava), comuni nelle rocce effusive sottomarine o subglaciali.
Nelle rocce sedimentarie e nei sedimenti sciolti, è tipica la f. per disseccamento, legata a fenomeni di disidratazione: essa dà luogo alla formazione di una f. a scaglie nelle argille, mentre nei fanghi è presente una f. poligonale. F. poligonali sono inoltre presenti nei suoli delle regioni circumpolari (➔ permafrost).
Nelle rocce carbonatiche la f., legata soprattutto alla tettonica, riveste un ruolo particolarmente importante in quanto aumenta la permeabilità dell’intero corpo roccioso, permettendo così uno scorrimento interno di acque che facilitano l’instaurarsi di fenomeni carsici.
F. del cemento armato Fenomeno che caratterizza le strutture inflesse di cemento armato, consistente nella formazione di minutissime lesioni molto ravvicinate ( microfessurazione) nella zona tesa del conglomerato, quando in essa gli sforzi di trazione superano la resistenza del conglomerato stesso; tale stato di f. non prelude tuttavia al collasso della struttura, come avverrebbe se essa fosse composta di conglomerato non armato, perché nel conglomerato armato gli sforzi di trazione sono sopportati dalle armature metalliche. F. di minore entità si ottengono adottando un maggior numero di barre di piccolo diametro e soprattutto impiegando barre ad aderenza migliorata.
F. dei legnami Difetto cui va soggetto il legno di vari alberi sia in piedi sia dopo l’abbattimento, per cui si formano fessure che interessano, nel senso radiale, più cerchie legnose; le fenditure che si notano dopo l’abbattimento sono dovute per lo più a stagionatura imperfetta. La f. determina un deprezzamento del legname.
F. nei metalli Piccola crepa che si forma in un materiale metallico assoggettato a sollecitazioni di fatica; è detta anche cricca.