Impianto in cui si svolgono le gare ippiche.
Presso gli antichi Greci, l’i. non era una vera e propria costruzione, ma soltanto un campo, destinato alle corse dei cavalli e dei carri. L’i. di Olimpia aveva, al principio e al termine della pista, pilastri e colonne, in funzione di mete, attorno alle quali giravano i carri. La lunghezza totale si calcola fosse di 2 stadi (384,54 m), in modo che un giro completo era di 4 stadi o poco più. I. esistevano anche a Delfi, a Nemea, sull’Istmo, ad Atene, a Delo, a Tebe, a Lete di Macedonia, a Mantinea in Arcadia, a Sparta, e in molti altri luoghi.
Nel mondo romano, l’i. fu sostituito dal circo e dallo stadio; all’epoca degli Antonini si diede il nome di hippodromi a giardini di forma allungata, circondati da portici, con esedre alle estremità. Il grande i. di Bisanzio, incominciato da Settimio Severo e completato da Costantino, conservò il nome greco, ma derivò la sua forma dalle costruzioni dei circhi romani: splendido era il palco imperiale, collegato direttamente con il palazzo. Oggi ne resta ancora la spina centrale con alcuni dei monumenti che la ornavano, tra cui importantissima la base scolpita dell’obelisco di Teodosio.
Gli i. moderni si compongono essenzialmente di una pista sulla quale corrono i cavalli, di tribune per gli spettatori e di edifici vari per le scuderie, per i servizi, per la direzione e amministrazione ecc. Negli i. di galoppo (difficilmente una stessa pista serve sia per le corse al galoppo sia per le corse al trotto) le piste sono più di una, ma tutte sono raccordate con la dirittura (o retta) d’arrivo; gli altri tratti, in retta e in curva, sono combinati in modo da formare le varie lunghezze dei percorsi disputati. Per le corse al galoppo la pista deve essere molto ampia, a fondo leggermente sabbioso e coperto regolarmente di erba piccola e fitta in modo da non smorzare l’andatura del cavallo e da non offrire al suo piede, anche dopo le piogge, un appoggio incerto e sdrucciolevole.
Negli i. di trotto la pista può essere di dimensioni minori (1 km o 1 miglio), ma deve essere sistemata con un fondo artificiale (massicciata rullata) sul quale si posa una pavimentazione elastica e non sdrucciolevole (legno, lapillo battuto, argilla battuta); le curve debbono essere sopraelevate. Esistono particolari piste a racchetta con una sola curva e una delle due rette prolugata, per il raggiungimento delle massime velocità e il conseguimento dei record.
Le corse a ostacoli o sulle siepi si disputano, in generale, sulle piste per le corse al galoppo, munite di una serie di siepi o di ostacoli provvisori.