Matematico ungherese naturalizzato statunitense (Budapest 1903 - Washington 1957). I suoi contributi hanno caratterizzato numerosi aspetti del pensiero matematico e scientifico del 20° sec. e spesso le sue idee sono state in forte anticipo sui tempi. Inoltre, soprattutto a partire dagli anni della Seconda guerra mondiale, N. ha avuto una grande influenza su alcuni aspetti centrali dell'uso sociale della scienza: ha contribuito allo sviluppo dei moderni computer e ha partecipato attivamente al progetto di costruzione della bomba atomica e al successivo sviluppo del programma militare statunitense durante la prima fase della guerra fredda.
Nacque da una ricca famiglia ebrea. Dopo gli studi, condotti sia in Ungheria sia in Germania, prese parte alla scuola matematica fondata a Gottinga da D. Hilbert e ne divenne uno dei principali esponenti. Si trasferì in seguito negli Stati Uniti. Prof. (1930) di matematica e fisica nell'università di Princeton, indi (dal 1933) prof. di matematica dell'Institute for advanced study della stessa città. Socio straniero dei Lincei (1956).
Ha sviluppato un'originale assiomatizzazione della teoria degli insiemi, alla quale si sono ispirati P. Bernays, R. M. Robinson e K. Gödel. Queste assiomatizzazioni distinguono gli insiemi dalle classi, essendo queste tutti e soli gli insiemi non comprimibili, cioè tali da non poter essere considerati come elementi di altri insiemi. N., considerato tra i fondatori della teoria degli anelli di operatori, ha anche fornito notevoli contributi allo studio della logica degli elaboratori elettronici. N. è inoltre autore del trattato Mathematische Begründung der Quantenmechanik (1932), nel quale dimostra l'impossibilità, nell'ambito della meccanica quantistica, di considerare la distribuzione probabilistica dei risultati di misure fisiche su oggetti microscopici come frutto della mancata conoscenza dei valori di variabili, inaccessibili all'osservazione ma regolate da leggi dinamiche deterministiche. Nel campo dell'economia N. è autore, in collaborazione con O. Morgenstern, del trattato Theory of games and economic behavior (1944), opera con la quale si è dato inizio alla moderna teoria dei giochi che si chiama anche teoria dei giochi di N. e Morgenstern. Si è occupato anche dell'equilibrio economico, dando al problema un'impostazione diversa da quella tradizionale walrasiana (Über ein ökonomisches Gleichungsystem ecc., in Ergebnisse eines mathematischen Kolloquiums di K. Menger, 1935-1936, n. 8; trad. it. in L'industria, 1952, n. 1) e ha elaborato un notissimo modello di massima efficienza ai fini dello sviluppo di lungo periodo. Il modello di N. determina infatti le condizioni dell'equilibrio di un sistema economico in evoluzione e mette in luce il processo circolare della produzione, considerando i fattori produttivi impiegati come beni prodotti in periodi precedenti e i consumi personali come l'input che ha come output il lavoro.