Termine che in varie determinazioni geografiche ricorre con il significato di oriente.
Nel significato di paese posto a E rispetto a una data località, come L., a partire dal 13°-14° sec., nell’uso marittimo e commerciale furono indicati i paesi del Mediterraneo orientale. La denominazione è stata ora sostituita da quella di Medio Oriente e talvolta di Vicino Oriente. In disuso anche la designazione di levantini per indicare gli appartenenti al ceto europeizzante delle città commerciali della Grecia, della Turchia (Costantinopoli e Smirne), della Siria, della Palestina e dell’Egitto.
L. spagnolo Il versante mediterraneo della Spagna, dove in grotte e in ripari sottoroccia esposti alla luce solare sono stati rinvenuti numerosi dipinti preistorici, che differiscono notevolmente da quelli dell’area franco-cantabrica, al contrario situati nei cunicoli più reconditi delle grotte. I primi ritrovamenti avvennero nel barranco di Calapatá (Teruel), poi specialmente nelle province di Tarragona, Almería, Valencia. La scuola di H. Breuil ritiene che l’arte del L. spagnolo abbia avuto origine nel Paleolitico superiore e si sia continuata nel Mesolitico e nel Neolitico. La scuola spagnola data queste manifestazioni artistiche al Mesolitico e al Neolitico. Caratteristica peculiare dell’iconografia e dello stile dell’arte del L. spagnolo è l’interesse per la figura umana che per la prima volta è raffigurata in scene di caccia, di pesca, in lotte fra tribù, in danze, rituali magici, scene di raccolto; il tutto reso efficace dalla sommarietà dei particolari, dalla grazia e vivacità dell’insieme. Talvolta si rilevano tentativi di resa spaziale e correlazione prospettica, pur essendo quasi sempre assente il paesaggio. Rispetto all’arte franco-ispanica presenta modi più compendiari, che nella fase finale arrivano al simbolo astratto.
Mare di L. Parte orientale del Mediterraneo limitata a N dalle coste dell’Anatolia, a E da quelle di Siria, Libano e Israele e a S da quelle dell’Egitto; a O confina con lo Ionio e a N con l’Egeo. Nella parte settentrionale si aprono i golfi di Adalia e di Alessandretta. Le condizioni fisico-chimiche sono abbastanza costanti e poco variabili nei confronti del Mediterraneo; solo elemento di perturbazione, l’afflusso del Nilo. La temperatura in superficie segue le variazioni stagionali, mentre al di sotto di 400-500 m si ha una temperatura costante di 13,5-14 °C. La salinità è in genere più elevata che nel resto del Mediterraneo. Le maree hanno valori ridottissimi. La circolazione superficiale è dominata da una corrente radente alle coste africane che si sposta a N all’epoca delle piene del Nilo; essa costeggia poi la parte orientale con velocità accresciuta dal libeccio e ritorna verso O lungo le coste della Turchia meridionale. È poco pescoso, ma ha notevole importanza commerciale, specie per il transito verso il Mar Rosso. Vi si affacciano i porti di Alessandretta, Tripoli, Beirut, Tel Aviv-Giaffa, Porto Said e Alessandria.
Stati del L. (fr. États du Levant sous mandat français). I quattro Stati in cui la Francia, dal 1° gennaio 1925, divise il territorio siriano, occupato dal 1916 e affidatole in mandato dalla Società delle Nazioni nel 1922, cioè Siria (dal 1930 repubblica) con il sangiaccato autonomo di Alessandretta; Stato degli Alawiti (dal 1930 Governatorato autonomo di Laodicea); Stato (dal 1930 Governatorato) del Gebel Druso; Stato del gran Libano (dal 1926 Repubblica di Libano).