Zona paludosa che si trova lungo le coste dove le maree sono poco sentite e quindi il cordone litoraneo è chiuso. Si vengono così a delimitare degli specchi d’acqua interni nei quali sboccano i corsi d’acqua che a poco a poco tendono a colmarli con i loro apporti solidi. Per antonomasia, è un esempio tipico di tale paesaggio la Maremma, regione della Toscana meridionale e del Lazio settentrionale (5000 km2 ca.). Oltre a una parte centrale, corrispondente alla provincia di Grosseto fino alle pendici dell’Amiata e delle Colline Metallifere e fino alla media valle dell’Ombrone (M. Grossetana e, nella parte interna, M. Senese), comprende la fascia costiera tra Piombino e il Cecina (M. Pisana, prov. di Livorno) e si spinge nel Lazio fin verso Civitavecchia. Territorio in prevalenza pianeggiante e alluvionale, ma in parte anche collinare.
Il clima è mediterraneo e, tranne che nelle parti elevate, gli inverni sono miti (media di gennaio a Grosseto 6 °C ca.); le estati invece assai calde (luglio 26 °C) e siccitose. Le precipitazioni annue si aggirano intorno a 600 mm. Si coltivano: cereali, frutteti, oliveti, vigneti. Notevoli fra le risorse tradizionali sono tuttavia anche le ricchezze minerarie (pirite, ferro, mercurio, antimonio). Il turismo ha notevolmente modificato l’aspetto e l’economia della fascia costiera, soppiantando l’attività peschereccia. Centri principali, oltre a Grosseto, sono, sulla costa, Piombino, Follonica, Castiglione della Pescaia (Punta Ala) e Marina di Grosseto (centri turistico-balneari) e Orbetello; nell’interno Massa Marittima, Roccastrada, Capalbio ecc. La regione è attraversata dalla linea ferroviaria Pisa-Roma e dalla Via Aurelia.
Dopo la prosperità antica, che vide lo sviluppo di floridi centri etruschi (Populonia, Vetulonia, Cosa [Ansedonia], Talamone, Roselle, Tarquinia, Tuscania), dei quali restano tracce di interesse storico e artistico (la «Tagliata» di Ansedonia, le tombe di Tarquinia ecc.), la regione declinò e la fascia pianeggiante rimase preda delle paludi e della malaria. Intrapresa nell’età moderna l’opera di bonifica, a iniziativa dei granduchi di Toscana, le condizioni migliorarono lentamente. Lavori più organici ed estesi furono iniziati dopo il 1900 e portarono a un profondo miglioramento: scomparsa quasi interamente la malaria, molti terreni vennero trasformati dalla creazione di insediamenti e dall’impianto di attività agricole, e la popolazione, che in talune parti non raggiungeva i 10 abitanti per km2, cominciò ad accrescersi sensibilmente. L’Ente per la colonizzazione della M. tosco-laziale, istituito nel 1951, diede nuovo impulso alla trasformazione agricola e alla riforma fondiaria.
Razza maremmana Denominazione di razze di diversi animali domestici allevati nella M. toscana e laziale: razza di suini (detta anche macchiaiola, perché abitualmente è tenuta brada nei boschi), caratterizzata da statura e mole ridotte, pelle e setole nere; razza di bovini di grande mole, con corna molto sviluppate, mantello grigio più o meno carico, con predominio di peli neri nella parte anteriore del corpo, allevati allo stato brado o semibrado; razza di cavalli, robusta, resistente, veloce, con testa lunga, forme angolose, groppa obliqua, arti solidi e muscolosi; razza di cane da pastore (v. fig.), robusto, alto 65 cm circa al garrese, con pelo duro, di colore prevalentemente bianco; ha carattere docile, ma è molto aggressivo quando è a guardia del gregge.