Martóne, Mario. - Regista teatrale e cinematografico italiano (n. Napoli 1959). Dopo alcune prove sperimentali (Avventure al di là di Thule, Faust), fondò nel 1978 il gruppo teatrale Falso Movimento, proponendo, con L'incrinatura e Musica da camera, una sorta di teatro-immagine basato su installazioni e studi d'ambiente. Nei suoi spettacoli successivi, con ampio uso di proiezioni e pannelli mobili, ha cercato la fusione di spazio, luci, suoni, colori, movimento, gesto, musica e immagini (Tango glaciale, 1982; Il desiderio preso per la coda, da P. Picasso, 1985; Coltelli nel cuore, da B. Brecht, 1985; Ritorno ad Alphaville, da J.-L. Godard, 1986). La sperimentazione sulla comunicazione elettronica, il video e i nuovi media si uniscono a un interesse per la recitazione e la valorizzazione del testo. Nel 1986 ha fondato, con Antonio Neiwiller e Toni Servillo, la Nuova compagnia teatri uniti, orientata alla riscoperta della prosa di autori classici e contemporanei (Filottete, 1987; Rasoi di Enzo Moscato, 1991; Riccardo II, 1993; Il misantropo, 1995; I sette contro Tebe, in collab. con Andrea Renzi, 1996). Nel 1992 ha realizzato il suo primo lungometraggio, Morte di un matematico napoletano. Ha poi diretto Rasoi (1993, essenzialmente basato sul suo spettacolo teatrale), L'amore molesto (1995), l'episodio La salita del film collettivo I vesuviani (1997) e Teatro di guerra (1998), melodrammi volutamente sgradevoli in cui ha catturato l'anima di Napoli rubandone suoni, urla improvvise, silenzi quasi tombali, colori, squarci urbanistici. Tra le altre pellicole si ricordano: L'odore del sangue (2004), tratto da un romanzo di G. Parise; il documentario Caravaggio, l'ultimo atto (2005); Noi credevamo (2010, David di Donatello come miglior film nel 2011); il cortometraggio La meditazione di Hayez (2011); Il giovane favoloso (2014, Nastro d'argento 2015); Capri-Revolution (2018); Il sindaco del Rione Sanità (2019); Qui rido io (2021); Nostalgia (2022), per queste ultime due ha ricevuto i Nastri d'argento 2022 come migliore regia e miglior sceneggiatura. Direttore del Teatro Stabile di Roma (1998-2000), ha allestito, fra l'altro, Edipo re di Sofocle (2000) e l'inedito I dieci comandamenti di R. Viviani (2000). Tra gli allestimenti più recenti si ricordano in particolare Nella solitudine dei campi di cotone di B.-M. Koltès (2003), Edipo a Colono di Sofocle (2004) e L'opera segreta di E. Moscato (2005). M. si è dedicato inoltre alla messa in scena di opere liriche, tra le quali il Don Giovanni (2002) e Le nozze di Figaro (2006) di W. A. Mozart, Torvaldo e Dorliska di G. Rossini (2006), Luisa Miller di G. Verdi (2012). Nel 2012 il regista ha diretto Il combattimento di Tancredi e Clorinda di T. Tasso, allestito alle Terme di Caracalla su musiche elaborate da G. Battistelli dall'omonimo madrigale di C. Monteverdi, mentre sono del 2015 la rivisitazione della Carmen di G. Bizet e le Bassaridi di H.W. Henze, e del 2016 la direzione di Morte di Danton di G. Buchner e quella di La cena delle beffe di U. Giordano e Tre risvegli di P. Cavalli. Nel 2018, nella ricorrenza dei quarant'anni di carriera, il regista ha allestito presso il Museo Madre di Napoli la retrospettiva 1977-2018 Mario Martone Museo Madre, mentre sono del 2021 la trasposizione cinematografica della Traviata di Verdi e lo spettacolo teatrale Il filo di mezzogiorno, e del 2023 il docufilm Lassù qualcuno mi ama, omaggio a M. Troisi nel settantesimo anniversario dalla nascita.