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Horkheimer, Max

Enciclopedia on line
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Filosofo e sociologo tedesco (Stoccarda 1895 - Norimberga 1973). È ritenuto il fondatore della "teoria critica", cioè di un marxismo di ispirazione hegeliana, che utilizza alcuni concetti della psicoanalisi e sottopone a critica radicale la società capitalistico-industriale e la sua "razionalità strumentale". Tra le sue opere: Dialektik der Aufklärung (1947, in collab. con Adorno), Eclipse of reason (1947), Kritische Theorie (1968).

Vita e pensiero

Dal 1930 professore di filosofia sociale all'università di Francoforte, dal 1931 direttore dell'Institut für Sozialforschung, nel quale collaboravano Adorno, Marcuse, Benjamin, Grossmann, ecc. Nel 1934 emigrò negli USA, dove fu trasferito anche l'Institut. Nel 1949 ritornò in Germania, a Francoforte, dove riprese l'insegnamento universitario e la direzione dell'Institut. La personalità di H., come quella di Adorno, è strettamente connessa all'attività e alle vicende dell'Institut für Sozialforschung, il quale, promuovendo ricerche individuali e collettive, si proponeva di mantenere un atteggiamento critico nei confronti della cultura e della scienza e di definire una proposta politica per una riorganizzazione razionale della società. La "teoria critica" - così H. definiva la propria concezione - ha il compito di denunciare la separazione tra individuo e società, separazione prodotta dalla divisione del lavoro e di classe e dall'economia di scambio proprie del capitalismo. L'obiettivo da raggiungere è una società senza sfruttamento. Lo strumento metodologico di cui H. si serve nelle sue ricerche è il concetto hegeliano-marxiano di totalità: la ricerca sociale è "la teoria della società contemporanea come tutto". Perciò H. respinge la settorializzazione della ricerca sociale e la divisione in compartimenti stagni tipica della sociologia specializzata (economia, diritto, psicologia, ecc.). La società deve essere studiata come un tutto unitario, che ha una sua oggettiva struttura dinamica. A questa impostazione di ispirazione marxista H. aggiunge un'esigenza nuova: quella di chiarire le mediazioni psichiche tra fatti economici e fatti culturali; i fattori economici sono sì primari, ma si deve chiarire la loro elaborazione o traduzione psicologica. La psicologia dovrà scoprire i fattori psichici profondi con i quali l'economia determina gli uomini: essa sarà psicologia dell'inconscio. Di qui la grande apertura di H., e della scuola di Francoforte in genere, alla psicanalisi e alle psicologie del profondo, e la loro utilizzazione ai fini della ricerca sociale.

Opere

Oltre a quelle citate, tra le sue pubblicazioni si ricordano: Anfänge der bürgerlichen Geschichtsphilosophie (1930), Die gegenwärtige Lage der Sozialphilosophie (1931), Studien über Autorität und Familie (1936, in collab.), Traditionelle und kritische Theorie (1937), Zum Begriff des Menschen heute (1957), Um die Freiheit (1962).

Vedi anche
scuola di Francoforte Indirizzo di filosofia sociale, di teoria e ricerche sociologiche sorto all’Institut für Sozialforschung di Francoforte, scuola di nel 1923 ed esauritosi negli anni 1970. Tra i suoi maggiori esponenti vi furono M. Horkheimer, T.W. Adorno, H. Marcuse, J. Habermas. L’Istituto, diretto da Horkheimer ... Theodor Wiesengrund Adórno Filosofo tedesco (Francoforte sul Meno 1903 - Visp, Vallese, 1969). Fu uno dei principali esponenti della scuola di Francoforte. Nel suo pensiero - caratterizzato dalla critica all'Illuminismo e alla scienza moderna - si intrecciano influenze diverse, come quelle di Hegel,  Marx, Husserl e Freud. Vita. ... Herbert Marcuse Marcuse ‹-ùuʃe›, Herbert. - Filosofo e sociologo (Berlino 1898 - Starnberg, Baviera, 1979); insieme a Horkheimer e Adorno fu uno dei maggiori rappresentanti della cosiddetta teoria critica della società elaborata dalla Scuola di Francoforte. Studiò a Berlino e a Friburgo, subendo profondamente l'influenza ... Walter Benjamin Benjamin ‹bè-›, Walter. - Filosofo, critico e sociologo tedesco (Berlino 1892 - Port Bou, Spagna, 1940). Studiò a Berlino, Friburgo e Monaco, laureandosi in filosofia a Berna (1919). Si accostò quindi al marxismo di G. Lukács e strinse amicizia con M. Horkheimer e Th. W. Adorno con i quali collaborò ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Filosofia
  • BIOGRAFIE in Scienze demo-etno-antropologiche
Tag
  • SCUOLA DI FRANCOFORTE
  • TEORIA CRITICA
  • PSICOANALISI
  • CAPITALISMO
  • NORIMBERGA
Altri risultati per Horkheimer, Max
  • Horkheimer, Max
    Dizionario di filosofia (2009)
    Filosofo e sociologo tedesco (Stoccarda 1895 - Norimberga 1973). Dal 1930 fu prof. di filosofia sociale all’univ. di Francoforte, dal 1931 direttore dell’Institut für Sozialforschung, nel quale collaboravano Adorno, Marcuse, Benjamin, Grossmann, ecc. Nel 1934 emigrò negli Stati Uniti, dove fu trasferito ...
  • HORKHEIMER, Max
    Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)
    Giuseppe Bedeschi Filosofo e sociologo, nato a Stoccarda il 14 febbraio 1895, morto a Norimberga il 7 luglio 1973; dal 1930 professore di filosofia sociale all'università di Francoforte, dal 1931 direttore dell'Institut für Sozialforschung, al quale collaboravano Adorno, Marcuse, Benjamin, Grossmann, ...
Vocabolario
max
max – Abbreviazione (senza punto) dell’agg. lat. maxĭmus -a -um («massimo»), usata soprattutto in geografia (per es., altezza max, profondità max, livello max) e in matematica (tra l’altro nella locuzione max lim «massimo limite»).
wi-max
wi-max (Wimax), s. m. inv. Acronimo dell’ingl. World Interoperability for Microwave Access: tecnologia sperimentale di collegamento telematico a larga banda senza fili, che corrisponde allo standard IEEE (Institute of Electrical and Electronic...
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