Centro del Comune di Bernalda (prov. di Matera), sulla costiera ionica lucana (Golfo di Taranto), tra le foci del Bradano e del Basento. Si è notevolmente sviluppato in conseguenza della vasta opera di trasformazione agricolo-fondiaria attuata nella piana che lo circonda (piana di M.).
Il nome le deriva dalla città greca Μεταπόντιον (lat. Metapontum), i cui resti si trovano più a NE. Secondo la cronologia tradizionale questa città sarebbe stata fondata nel 773 a.C. dagli Achei del Peloponneso, con il concorso di altre genti (Beoti, Focesi, Acarnani). L’indagine archeologica tende, però, ad abbassare di circa un secolo tale data. M. fu alleata di Sibari e Crotone e con l’aiuto di esse s’impadronì di gran parte della Siritide; in seguito fu oppressa da Crotone, quando questa vinse Sibari (510 ca.). Offrì poi asilo a Pitagora bandito da Crotone. Successivamente entrò nell’orbita di Taranto. Dopo la guerra fra Pirro e i Romani fu alleata di Roma, ma durante la seconda guerra punica passò dalla parte di Annibale che vi stabilì dopo il 210 il suo quartier generale. Ripresa dai Romani, fu città federata, poi municipio, fiorente ancora nel 1° sec. a.C. Decaduta in epoca imperiale, fu distrutta completamente dagli Arabi.
La città antica, cinta da un circuito murario in cui si sono riconosciute varie fasi costruttive, aveva impianto regolare. Nella zona centrale era il santuario arcaico di Apollo Lykeios, con i resti del tempio, dorico, esastilo, periptero, e di altri 4 templi minori, oltre che di altari, cippi e stele. Gli edifici mostrano tracce di restauro sino al 4° sec. a.C. Nelle immediate vicinanze era l’agorà e, a breve distanza, un teatro (seconda metà del 4° sec. a.C.). Il monumento più noto è comunque il tempio extraurbano, forse dedicato a Era, detto delle Tavole Palatine, dorico, esastilo, periptero, di cui rimangono in piedi 15 colonne.
Eroe eponimo della città era Metaponto o Metabo. Dalla moglie Arne, figlia di Eolo, avrebbe avuto i figli Beoto ed Eolo il giovane (o avrebbe accolto Arne già incinta); i figli, dopo avere ucciso Siris, la prima moglie di M., sarebbero fuggiti, Beoto in Beozia, Eolo nelle isole Eolie.