Arma da fuoco capace di sviluppare una serie di colpi susseguentisi a cadenza assai rapida, con effetti concentrati nel tempo e nello spazio (fig.).
La Prima guerra mondiale fu il grande, sanguinoso banco di prova della m. che gli opposti eserciti avevano adottato da poco e ancora con una certa diffidenza. Anche gli eserciti più provvisti non disponevano che di due m. per battaglione: nel 1918 il numero delle m. aveva raggiunto la media di 8 per battaglione; un notevole numero di unità (battaglioni mitraglieri) era armato esclusivamente, oltre che dell’armamento individuale, di m. pesanti (calibro 8-25 mm, appoggio rigido e un tiro efficace di oltre 1000 m). Accanto a queste, ottime per la guerra di posizione ma non per le manovre offensive, apparvero le m. leggere (calibro 5,6-8 mm, appoggio pieghevole e un tiro efficace di 600-800 m) e i fucili mitragliatori, muniti di un appoggio per il tiro, costantemente unito all’arma. L’esperienza della Prima guerra mondiale portò in seguito a perfezionare soprattutto le m. leggere e i fucili mitragliatori. La Seconda guerra mondiale vide nella m., e in special modo nella m. leggera, l’arma essenziale della fanteria, cui furono esclusivamente affidate le azioni di fuoco a distanza, e nell’armamento individuale (fucile automatico e pistola m.) un mezzo d’impiego limitato a eccezionali episodi di combattimento ravvicinato. Dopo la Seconda guerra mondiale gli studi si sono diretti su m. prevalentemente di calibro 7,62, con una massa attorno ai 10 kg e celerità di tiro sugli 800 colpi/minuto.
A partire dagli anni 1980 la tendenza delle m. di fanteria è stata quella di puntare verso calibri più piccoli (5,56 mm), e quindi di massa inferiore, e di aumentare la scorta di munizioni a parità di volume di fuoco. Inoltre si è fatto largo impiego di materiali sintetici per la riduzione della massa dell’arma e di selettori di raffiche controllate da tre colpi: tutto ciò affinché le m. possano risultare impiegabili sia come fucili mitragliatori, sia come arma di accompagnamento montate su treppiede (con una massa aggiuntiva di circa 14 kg). A questo scopo, o nel tiro contraereo, vengono impiegate armi di calibro 12,7 mm.
Mitragliera Arma contraerea, con calibro da 20 a 60 mm, ritmo di tiro tra 50 e 1500 colpi al minuto a seconda del calibro, velocità iniziale di 800-1350 m/s, generalmente montata su affusto a perno centrale che porta una o più armi. Vi sono anche mitragliere multiple (composte di 4, di 8 e perfino di 24 canne), talvolta asservite a dispositivi di puntamento automatico mediante complessi elettromeccanici ed elettroidraulici.