Complesso degli attrezzi, congegni e forniture necessari al funzionamento di una macchina, di uno strumento, di un motore, di una ferrovia ecc.
L’insieme degli attrezzi e strumenti necessari al servizio di una bocca da fuoco qualsiasi o l’insieme di armi di ogni tipo e di ogni calibro di una nave da guerra. Più particolarmente, in marina, il complesso delle operazioni con cui si fornisce a una nave da guerra o mercantile il personale e tutto il materiale necessario (munizioni, provviste, rifornimenti ecc.) a navigare e a espletare le sue funzioni. Al plurale il termine armamenti indica l’insieme di quanto concorre alla potenza terrestre, navale o aerea di una nazione (armi e munizioni, naviglio, impianti a terra, capacità industriali per la produzione bellica).
A. ferroviario Tutto il complesso delle rotaie, degli appoggi e del materiale minuto, sia di attacco delle rotaie alle traverse, sia di unione delle rotaie tra di loro; il tipo di a. è definito dalle sue caratteristiche funzionali e di messa in opera: massa per metro lineare delle rotaie, lunghezza delle rotaie, numero degli appoggi per campata, tipo e quantità del materiale minuto occorrente per campata. La massa delle rotaie è adeguata all’importanza della linea (in genere 46; 50; 60 kg/m): attualmente per le nuove linee e per il rinnovo delle esistenti le Ferrovie dello Stato utilizzano rotaie da 60 kg/m; in linee a scartamento ridotto si pongono in opera rotaie da 20-30 kg/m a seconda dello scartamento. La lunghezza di laminazione delle rotaie varia da 12 a 48 m; in Italia si hanno quattro lunghezze normali: 12; 18; 36; 48 m. In opera, la lunghezza può essere aumentata mediante saldatura; per es., le rotaie da 60 kg/m, della lunghezza di laminazione di 36 m, sono saldate fino a lunghezze di circa 800 m. Gli appoggi sono costituiti da traverse di legno, di acciaio o di cemento armato precompresso. Gli appoggi hanno interassi che vanno, nella zona centrale delle rotaie, da 90 cm nelle linee secondarie a 60 cm nelle linee principali; in vicinanza dei giunti le traverse possono essere infittite e, sotto il giunto, portate alla minima distanza di rincalzatura. La pressione trasmessa dalle traverse alla massicciata non deve superare 0,25 N/mm2. Per prolungare la durata delle traverse in legno (quercia, rovere, faggio), queste vengono iniettate con oli di creosoto o con soluzioni antisettiche. Le rotaie sono montate sulle traverse con un’inclinazione verso l’interno del binario di 1/20 rispetto al piano verticale, inclinazione ottenuta, nelle traverse in legno, sagomando secondo tale inclinazione le sedi di appoggio o usando piastre d’appoggio delle rotaie alle traverse, che presentano nella zona centrale detta inclinazione; le traverse di cemento armato sono già predisposte con il piano inclinato di 1/20 sull’orizzontale. Ne risulta che in rettifilo, dove le traverse sono orizzontali, l’asse di ogni rotaia è inclinato verso l’interno di 1/20 rispetto alla verticale, in modo da rendere corretto l’accoppiamento rotaia-cerchione. L’attacco delle rotaie alle traverse può essere diretto o indiretto. Nel primo, usato solo su binari percorsi a velocità limitata, caviglie mordenti fissano contemporaneamente la piastra alla traversa e la rotaia alla piastra. Nell’attacco indiretto, le caviglie di fissaggio della piastra alla traversa sono distinte da quelle che assicurano l’ancoraggio della rotaia alla piastra per mezzo delle piastrine di stringimento. Tra piastre e rotaie si usa interporre delle tavolette di legno di circa 5 mm di spessore, iniettate con olio di catrame, allo scopo di rendere soffice e silenzioso l’appoggio e aumentare l’attrito che si oppone allo scorrimento longitudinale delle rotaie. In corrispondenza dei giunti, la continuità statica delle rotaie è ottenuta con due stecche o ganasce che abbracciano ai due lati le estremità di due rotaie, serrate contro i piani di steccatura per mezzo di chiavarde o bulloni pressanti. Le giunzioni isolate, ove esistono i circuiti elettrici di binario, vengono realizzate con ganasce speciali di materiale isolante.
A. di metropolitane Del tutto simile all’a. ferroviario, può differirne per la presenza di una terza rotaia, percorsa dalla corrente elettrica che, attraverso un pattino strisciante collegato all’automotrice, ne alimenta i motori. Nei tratti ubicati a poca profondità sotto le fondazioni di edifici, tra rotaie e appoggi si interpongono elementi antivibranti.
A. tranviario È simile a quello ferroviario quando la tranvia è in sede propria; se invece la tranvia corre su strade urbane, si usano rotaie a gola, poggiate su traverse di legno che sono ricoperte dalla pavimentazione stradale.