Psicologo inglese (n. Leeds 1936). Figura cardinale della psicologia contemporanea, il suo contributo si colloca nel contesto delle scienze cognitive, con interessi nell'ambito della psicologia del linguaggio e del ragionamento, del quale - contro le teorie basate su categorie logico-formali - ha sottolineato il carattere di processo semantico, sostenendo la necessità di costruire "modelli mentali" delle inferenze sillogistiche ed estendendo le loro proprietà esplicative alle abilità linguistiche e ai meccanismi di comprensione del linguaggio. Tra le sue opere principali occorre citare Language and perception (in collab. con G. A. Miller, 1976) e The computer and the mind. An introduction to cognitive science (1988; trad. it. 1990).
Professore di psicologia sperimentale presso l'University of Sussex (1979-82) e di psicologia applicata alla Cambridge University (1983-89); dal 1989 docente di psicologia a Princeton.
Punto di partenza delle ricerche di J.-L. sono le obiezioni alle teorie del ragionamento basate su categorie logico-formali; le obiezioni sono rivolte sia alle teorie che intendono tali categorie un patrimonio innato (N. Chomsky), sia a quelle che le considerano competenze progressivamente elaborate nello sviluppo (J. Piaget). J.-L. mostra che se ci si affida a una visione logicista dei processi di pensiero, basata sull'idea di una manipolazione sintattica di simboli non interpretati, si riesce a spiegare la competenza deduttiva solo in linea di principio e in forma astratta, senza riuscire a cogliere le modalità concrete del ragionamento; soprattutto, non si riesce a render conto simultaneamente sia della correttezza sia delle possibilità di errore di un medesimo ragionamento. La soluzione proposta da J.-L. è di considerare il ragionamento come un processo semantico. Particolare rilevanza, in questa prospettiva, ha acquisito la sua interpretazione dei meccanismi rappresentativi retrostanti alle inferenze sillogistiche, basata sulla possibilità di costruire "modelli mentali" di tali inferenze. Il concetto di modello mentale diviene così centrale nella procedura inferenziale, con una flessibilità interna non presente in quelle interpretazioni delle procedure di ragionamento basate sulle nozioni, simili ma più rigide, di "schema" o di "copione". Sviluppi successivi della ricerca di J.-L. hanno riguardato l'estensione delle proprietà esplicative dei modelli mentali alle abilità linguistiche e ai processi sottostanti la comprensione del discorso.
Tra le sue altre opere si ricordano: Readings in cognitive science (in collab. con P. C. Waston, 1977); Mental models. Towards a cognitive science of language, inference and consciousness (1983; trad. it. 1988); Human and machine thinking (1993; trad. it. Deduzione, induzione, creatività. Pensiero umano e pensiero meccanico, 1994). Autore di numerosissimi saggi e articoli, ha più recentemente pubblicato How we reason (2006: trad. it. Pensiero e ragionamento, 2008).