Astronomo, fisico e matematico (Beaumont-en-Auge, Calvados, 1749 - Parigi 1827), uno dei massimi scienziati francesi dell'epoca napoleonica. La sua opera fondamentale è il Traité de mécanique céleste (5 voll., 1798-1825), in cui espone importanti scoperte e innovazioni (teoria delle perturbazioni, secolari e periodiche; perturbazioni mutue di Giove e Saturno; teoria dinamica delle maree ecc.). Diede notevoli contributi all'elettromagnetismo e a molti altri campi della fisica (teoria dei fenomeni capillari, acustica, teoria dei gas, calorimetria ecc.); in matematica fu determinante per lo sviluppo dell'analisi algebrica e infinitesimale e il calcolo delle probabilità.
Di modesta famiglia di agricoltori, chiamato a Parigi a 18 anni da J. d'Alembert, divenne rapidamente famoso per i suoi lavori e fu colmato di onori da Napoleone (ministro della Pubblica Istruzione, ma per poche settimane, nel 1799; subito dopo senatore, poi, nel 1803, cancelliere del senato). In seguito L. rese però omaggio a Luigi XVIII, che lo nominò pari di Francia e marchese. Nel 1816 fu eletto membro dell'Académie française. L'opera principale di L. è il già citatoTraité de mécanique céleste. In esso sono esposte le ricerche precedenti a quelle di L. sul moto e sulla figura dei pianeti, e le numerose e importanti scoperte e innovazioni del L. stesso (teoria delle perturbazioni, secolari e periodiche; teoria dell'accelerazione secolare della Luna; invariabilità secolare delle distanze medie dei pianeti dal Sole; teoria dell'attrazione degli sferoidi; perturbazioni mutue di Giove e Saturno; teoria dinamica delle maree; ecc.). Nelle ricerche sugli sferoidi L. si servì dell'equazione Δ2u = 0 (equazione di L.) e delle funzioni sferiche; queste ricerche hanno quindi rilievo anche per i contributi alla analisi matematica. In una Exposition du système du monde (1796), L. delineò senza formalismi matematici le linee generali della meccanica celeste, dando una più rigorosa formulazione alla teoria cosmogonica di Kant sull'origine del sistema solare. Importanti contributi L. apportò all'elettromagnetismo (sistemazione della teoria dei campi elettrici e magnetici; formule elementari delle azioni magnetiche), come in altri campi della fisica (teoria dei fenomeni capillari, calcolo della velocità di propagazione del suono, teoria dei gas, calorimetria, ecc.), e, numerosi e importantissimi, nel campo dell'analisi, algebrica e infinitesimale (serie numeriche, serie trigonometriche in due variabili; frazioni continue; integrazione di equazioni differenziali alle derivate ordinarie e alle derivate parziali; equazioni alle differenze finite, equazione di Laplace, teoria del potenziale, ecc.). Fece parte della prima commissione incaricata della scelta delle unità fondamentali per il sistema metrico decimale. L. pubblicò inoltre due opere fondamentali sul calcolo delle probabilità: la Théorie analytique des probabilités (1812), e più tardi (1819) un saggio filosofico sulle probabilità. Nella prima L. dimostra un celebre teorema (detto oggi di L.-Ljapunov): il caso, inteso come l'effetto risultante da un grande numero di piccole cause indipendenti, porta alla legge di distribuzione normale, gaussiana.