poèma sinfònico Composizione musicale per orchestra derivata dalla cosiddetta musica a programma, che si prefigge di evocare vicende drammatiche o ambienti di natura o caratteristiche figure della storia o della leggenda. Esempi ante litteram si ebbero fin dal Medioevo (le Cacce dell’Ars nova) e, sempre più frequenti, nel Rinascimento (le Canzoni francesi, specialmente le Battaglie), nel barocco (i quadretti di genere dei clavicembalisti francesi, le Sonate bibliche di J. Kuhnau, i quartetti sulle Metamorfosi ovidiane di K. Ditters von Dittersdorf ecc.), fino ai classici stessi (la «Pastorale» di L. van Beethoven) e alle definitive affermazioni di H. Berlioz (Sinfonia fantastica, Aroldo in Italia ecc.). A quest’ultimo si collega il primo autore che abbia con coerenza e lucidità coltivato il genere, cioè F. Liszt, che si distaccò dal quadro formale della sinfonia e dell’ouverture per una più libera e copiosa pluralità tematica e per il predominio della fantasia agente sotto l’impulso di programmi poetici particolareggiati. Il genere fu praticato da molti compositori tra il 19° e 20° sec., tra cui R. Strauss, C. Debussy e O. Respighi.