popolaménto Effetto dell'insediamento di popolazione in un dato spazio geografico. L'indice di p. è il rapporto percentuale tra il numero degli abitanti di una regione e il numero di abitanti che essa (con le sue risorse) può sostentare in un dato momento; la popolazione è scarsa (sottopopolamento) se l'indice è minore di 100; si ha sovrappopolamento se l'indice supera 100.
Fino al 19° sec. la crescita della popolazione mondiale fu lenta. Si stima che 500.000 anni prima di Cristo la popolazione umana fosse di ca. 1 milione di individui; nel 10.000 a.C. era salita a 5 milioni e nell'anno zero (in conseguenza della diffusione dell'agricoltura, che moltiplicò le risorse disponibili) a 225 milioni. Tra 13° e 16° sec. si verificarono le più importanti epidemie della storia (nel 1340 la peste nera), che ridussero il numero di individui. La crescita poi riprese ma, dal 16° al 20° sec., vi furono altre epidemie e le prime importanti crisi alimentari. Nonostante ciò, nella prima metà dell'Ottocento (con la rivoluzione industriale e l'avvio dei grandi commerci mondiali) la popolazione della Terra raggiunse il miliardo e nei successivi 100 anni raddoppiò. In questa fase l'Europa arrivò a ospitare il 26% della popolazione mondiale (422 milioni nel 1900). A metà del 20° sec. si avviò invece la crescita del Terzo Mondo, portando la popolazione mondiale da 2,5 (1950) a 6 miliardi (2000); nel 2050 la Terra potrebbe avere 9 miliardi di abitanti (stime ONU), presenti soprattutto nel Sud del pianeta.
La crescita della popolazione richiede cibo in quantità crescente e strumenti per controllare gli effetti negativi dell'impatto sociale, economico e ambientale della crescita. Il sottopopolamento limita la valorizzazione delle risorse e la formazione di una massa demografica adeguata a sostenere processi di sviluppo, ma raramente è fenomeno grave e stabile e tende a essere risolto con l'immigrazione. Il sovrappopolamento pone problemi più seri: le soluzioni ordinarie sono, in assenza di evoluzione tecnologica, aumento delle produzioni alimentari, bonifica e colonizzazione di nuove terre, emigrazione. Il rapporto tra popolazione e risorse non va comunque interpretato in termini statici; esso dipende dalla capacità di innovazione e la disponibilità di risorse (naturali e umane) è il risultato di processi che creano, distruggono, ricostituiscono e spostano risorse. Per tali motivi, il sovrappopolamento è un fenomeno relativo alle condizioni generali di sviluppo, specialmente tecnologico, e di distribuzione delle risorse.