In geologia, il complesso dei fenomeni che si svolgono durante il consolidamento di un magma in zone più o meno profonde della litosfera e in seguito al quale si originano le rocce eruttive appunto dette intrusive. Dato il gran numero di componenti che entrano nella costituzione di un magma e la complessità delle leggi chimico-fisiche che regolano la solidificazione di una massa fusa a più componenti, l’andamento del fenomeno non è ben noto nei suoi particolari, ma, in grandi linee e nel suo svolgimento più completo, può così ricostruirsi: la solidificazione inizia con la fase ortomagmatica, consistente nella separazione, in seno alla massa fusa, dei componenti difficilmente volatili e conseguente formazione di numerosi minerali con un ordine di successione che è regolato da particolari leggi (leggi di successione paragenetica). Poiché durante questa fase il raffreddamento della massa fusa avviene molto lentamente per la lenta dispersione di calore attraverso le masse rocciose incassanti e poiché la presenza di taluni componenti volatili (agenti mineralizzatori) contribuisce a diminuire la viscosità delle masse, i minerali che si segregano possono tutti liberamente cristallizzarsi e svilupparsi più o meno ugualmente. Le rocce che così si originano presentano pertanto una caratteristica struttura olocristallina granitoide.
Alla fase ortomagmatica seguono la pegmatitica e la pneumatolitica, strettamente collegate sino, talvolta, a unificarsi, e caratterizzate da un’azione preponderante dei componenti volatili. Infatti, essendo aumentata notevolmente la loro concentrazione nella massa residua ancora fusa, questa diventa ancora più fluida e tende a spostarsi in spaccature esistenti o che si formano nelle rocce incassanti, dove, abbassandosi ulteriormente la temperatura, si segregano altri minerali allo stato cristallino e, per lo più, di dimensioni notevoli, con conseguente formazione delle rocce filoniane e pegmatitiche, in genere differenziate (differenziazione magmatica). Inoltre, man mano che così si completa la solidificazione della massa magmatica, i componenti volatili formano dei convogli gassosi, costituiti soprattutto di vapor d’acqua con anidride carbonica, gas solforati, acido cloridrico e fluoridrico, anidride borica, solfuri e fluoruri di vari metalli ecc., che possono esercitare molteplici azioni (azioni pneumatolitiche), il cui complesso va sotto il nome di pneumatolisi, e cioè: a) reagire con le rocce preesistenti con le quali vengono a contatto, apportando in esse trasformazioni di varia natura nella struttura e nella composizione chimica e mineralogica; così, per es., in molti calcari si forma la tormalina, in altri la scapolite, per l’apporto rispettivamente di boro e cloro; b) reagire con gli ultimi residui del magma o con le parti già solidificate di questo, dando luogo alla formazione di minerali o di associazioni di minerali caratteristici: così, per es., per reazione del fluoruro di stagno gassoso sui silicati delle rocce già solidificate si originano fluoruri (fluorite), silicati fluoriferi (topazio), biossido di stagno (cassiterite) ecc.
La terza e ultima fase del processo i. è quella idrotermale: abbassandosi ulteriormente la temperatura, i componenti residui volatili si condensano, dando luogo a soluzioni calde contenenti le sostanze minerali più solubili. Tali soluzioni, circolando entro le rocce preesistenti, vi esercitano azioni di vario genere (azioni metasomatiche), consistenti generalmente in alterazioni quali possono essere la saussuritizzazione, la silicificazione, l’albitizzazione ecc., oppure vi depositano, in tutto o in parte, le sostanze disciolte, originando talvolta giacimenti minerari molto importanti (giacimenti idrotermali). Qualcuna delle fasi successive a quella ortomagmatica può mancare in dipendenza della particolare composizione del magma e delle condizioni ambientali di consolidamento (➔ magma).