Nelle costruzioni stradali e ferroviarie, tronco di r. (o semplicemente r.), tronco di strada o di ferrovia che serve a collegare con continuità tra di loro due livellette di diversa pendenza (r. verticale o altimetrico), o anche un rettifilo con curva circolare (r. planimetrico). Nelle costruzioni stradali, in particolare, tronco di collegamento fra due carreggiate di diversa direzione (r. diretto, indiretto o a cappio, semidiretto ecc.).
I r. planimetrici, detti anche linee di transito, sono speciali tratti di curva inseriti tra i rettifili e le curve circolari del tracciato planimetrico allo scopo di evitare brusche variazioni della forza centrifuga che agisce sui veicoli in moto sulle curve stradali e ferroviarie. Queste brusche variazioni si verificherebbero nei punti di tangenza delle curve circolari con i rettifili per la discontinuità ivi subita dalla curvatura della linea d’asse (dal valore zero nei rettifili al valore 1/R per la curva circolare di raggio R); è necessario quindi che la linea di r. tra rettifilo e curva sia tale da consentire un’applicazione graduale della forza centrifuga; questo può essere ottenuto adottando per la stessa linea di r. una curva che abbia il raggio variabile con continuità in funzione dell’ascissa curvilinea, e infatti a tale scopo spesso si usa la clotoide (➔) detta anche radioide degli archi, perché il raggio di curvatura è proporzionale all’arco percorso su di essa; oppure si usano curve che realizzano approssimativamente la variazione stessa, quali altri radioidi o la parabola cubica (quest’ultima, in particolare, nelle costruzioni ferroviarie). Nel caso di strade di minore importanza, per facilitare il tracciamento, la linea di transito può essere realizzata con un arco di cerchio di raggio doppio rispetto a quello della curva circolare (r. policentrico).
Nelle costruzioni stradali, caratteristiche del tutto particolari assumono i r. in corrispondenza degli incroci per collegare carreggiate di diversa direzione, specialmente se si tratta di incroci tra strade importanti, che si fanno quasi sempre su piani diversi (tali incroci sono detti, con termine tecnico, interscambi). I r. assumono l’aspetto di rampe curve, dovendo collegare carreggiate di diversa direzione su piani diversi; si hanno rampe di r. dirette (a in fig. A) quando curvano direttamente verso la direzione finale di innesto, rampe di r. indirette (o a cappio, b in fig. A) quando curvano in senso inverso rispetto alla direzione finale e rampe di r. semidirette (c in fig. A) quando comprendono due curve in senso opposto, formando un flesso. Molti sono i tipi di interscambio utilizzanti le rampe di r. suddette; ciascuno si adatta a tipi particolari di incroci tra strade di importanza diversa; si ricordano, per es., l’interscambio a tromba (ancora fig. A); l’interscambio a quadrifoglio (fig. B), usato per incroci a X tra due strade importanti; l’interscambio a rotatoria (fig. C) a due livelli, usato per l’incrocio di una strada importante con una di minore importanza (occupa uno spazio minore di quello a quadrifoglio); l’interscambio a Y (fig. D), usato per la biforcazione di una strada importante in due di pari importanza; interscambi asimmetrici a più livelli sono comunemente usati per adattare gli incroci a particolari necessità planimetriche o altimetriche in prossimità di centri abitati. R. anulare Strade di circonvallazione che girano intorno a una città collegando grandi vie di comunicazione, per permettere il passaggio da una via all’altra senza bisogno di attraversare la città.
In aeronautica, ogni porzione di superficie (superficie di r.) disposta tra corpi aerodinamici associati, come ala e fusoliera o impennaggi e fusoliera, per ridurne la resistenza d’interferenza.
Nelle costruzioni aeroportuali, tratto di pista che unisce la pista di rullaggio alle piste di decollo o di atterraggio.