Concezione fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non oggettivo o assoluto, sia della conoscenza, dei suoi metodi e criteri (r. gnoseologico), sia dei principi e dei giudizi etici (r. [...] , D. Davidson e H. Putnam, che hanno sottolineato in vario modo il suo carattere autoconfutante, che, mentre asserisce la relatività di ogni conoscenza, presupposto e valore, assume tuttavia l’oggettività e la validità incondizionata del suo punto di ...
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relativismo
s. m. – Termine con il quale si indicano, genericamente, teorie o concezioni filosofiche, scientifiche e morali fondate, secondo diverse prospettive, sul riconoscimento del valore soltanto [...] convergono temi etici, bioetici e religiosi. Nei sistemi di valori etici e sociali, considerati nell’intrinseca storicità e relatività dei contesti in cui sorgono e si affermano norme e comportamenti, si ravvisano, a seconda che si sia favorevoli ...
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Relativismo e nuovi paradigmi filosofici
Aldo Giorgio Gargani
Premessa
Il relativismo si è originato nella cultura del continente europeo, ma oggi, all’inizio del 21° sec., esso costituisce uno dei [...] filosofico può o deve assumere nei confronti dei propri compiti e della natura del proprio discorso.
La disputa fra razionalismo e relativismo è stata fino al 20° sec. anche una contesa sulla questione se vi sia una verità oppure ve ne siano molte ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Cornelio Nepote e il relativismo dei costumi
Mario Lentano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Cornelio Nepote è in contatto con i massimi [...] ”, e dunque nel contesto della cultura entro la quale si manifesta. La pagina costituisce insomma un efficace manifesto di relativismo culturale: merce vecchia di almeno quattro secoli nel pensiero greco, in cui le prime teorizzazioni in questo senso ...
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Antropologo statunitense (Bellefontaine, Ohio, 1895 - Evanston 1963); teorico del relativismo culturale. Studioso dei processi di acculturazione e del mutamento culturale, è stato tra i primi a studiare [...] la cultura dei neri americani collegandola direttamente alla loro cultura africana e sostenendo la necessità dell'approccio sincronico per comprendere i processi di adattamento da essi vissuto in America ...
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Commediografo e critico teatrale italiano (Carrara 1885 - Roma 1968). È autore di commedie in cui un relativismo sfumato d'ironia, d'impronta pirandelliana, si coniuga con un sottile intimismo. I suoi [...] testi più significativi sono centrati su figure femminili (La donna di nessuno, 1919; Ruota, 1933; L'incrinatura, 1937; Isa dove vai?, 1937). Ha curato traduzioni di testi classici (Shakespeare) e contemporanei ...
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Filosofo e storico tedesco della filosofia (Monaco di Baviera 1897 - Heidelberg 1973). Critico nei confronti del relativismo dello storicismo, vi contrappose un recupero della natura intesa come fonte [...] di valori eterni; sostenne che tutte le filosofie della storia (tra le più celebri, quelle di Hegel e K. Marx) sono versioni secolarizzate dell'escatologia biblica. Tra le opere: Von Hegel zu Nietzsche ...
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storicismo Movimento filosofico che, a partire dalla metà del 19° sec., ha posto l’accento sull’irriducibilità della conoscenza storica a leggi universali e necessarie, come quelle tipiche delle scienze [...] e la situazione storica in cui essi emergono e si realizzano, lo s. è stato talvolta considerato una forma di relativismo (in questa direzione va soprattutto la teoria delle Weltanschauungen di Dilthey, con la quale veniva messa in discussione la ...
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Avenarius, Richard
Filosofo tedesco (Parigi 1843 - Zurigo 1896). Dal 1877 fu prof. a Zurigo. Riprendendo alcuni assunti di fondo del positivismo (primato epistemico delle sensazioni, relativismo gnoseologico, [...] critica alla metafisica), A. mirò a costruire una filosofia intesa come critica dell’«esperienza pura», precedente la distinzione tra fisico e psichico e non suscettibile d’interpretazioni sia materialistiche ...
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Antropologia
In antropologia culturale, la prospettiva più importante per lo studio delle società e delle culture umane prima che si diffondesse nel corso del Novecento il paradigma funzionalista e il [...] (fra tutti, l’archeologo V.G. Childe e l’antropologo L. White) provarono a contrapporre al funzionalismo e al relativismo imperanti una forma attenuata di e. denominata e. universale per il fatto di postulare grandi fasi universali di sviluppo ...
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relativismo
s. m. [der. di relativo]. – Teoria o concezione filosofica o scientifica fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non assoluto, della conoscenza della realtà, o sul carattere relativo (v. relatività) di determinati...
relativista
s. m. e f. [der. di relativo] (pl. m. -i). – Seguace, assertore del relativismo: i r. classici, un r. moderno. In funzione di agg., invece di relativistico: correnti r.; filosofi relativisti.