sopportazione Nella tecnica, e anche nella medicina aeronautica e spaziale, capacità di sopportare senza danno accelerazioni dovute al moto. È una qualità di primaria importanza per corpi in moto diverso da quello rettilineo uniforme, e specialmente per corpi animati di rapido moto vario, quali parti di macchine, veicoli marini, terrestri e, soprattutto, aerei e spaziali; essa assicura, nel campo di accelerazioni normalmente previste per la macchina o per il veicolo, una sufficiente rigidità di forma e la conservazione della funzionalità. Nella tecnica missilistica, la s. viene valutata con riferimento alla spinta impressa a un veicolo (rapportata al peso iniziale del veicolo stesso).
Per quanto riguarda il corpo umano, le accelerazioni cui esso può essere assoggettato sono piuttosto piccole. Gli effetti fisiologici sono di varia natura: disturbi dovuti alla centrifugazione del sangue, allo spostamento di alcuni organi (stomaco, intestini ecc.), alla deformazione di articolazioni sensibili e delicate (per es., le vertebre del collo), lussazioni, ernie ecc. Tali effetti variano molto con la direzione e il verso delle accelerazioni rispetto al corpo. Nel verso dorso-ventre (posizione prona) si può resistere ad accelerazioni anche di 10 g per 120-180 s, mentre nel verso ventre-dorso si può resistere anche a 14 g per lo stesso tempo. Nel verso piedi-testa, invece, già per un’accelerazione pari a 2 g si comincia ad avvertire un fastidio sensibile; al di sopra di 4 g la testa resta eretta con difficoltà, la respirazione diventa difficile, cominciano a presentarsi sensibili disturbi alla vista con scintillazioni, grigiore, offuscamento e perdita di coscienza se l’accelerazione dura anche pochi secondi; a 6 g circa si presenta la temporanea cecità e la perdita di coscienza dopo qualche secondo, tutti fatti dipendenti da anossia temporanea del cervello; la resistenza aumenta nella posizione rannicchiata. Sopportate molto male sono in particolare le accelerazioni nel verso testa-piedi: già per 1 g l’effetto dello spostamento verso l’alto dei visceri genera sensazioni spiacevoli; per 2 g si ha la visione rossa per accumulazione del sangue verso la testa; per valori più elevati possono prodursi gravi emorragie cerebrali. Accelerazioni anche modeste di verso variabile, specie se prolungate, producono il cosiddetto mal d’aria, analogo al mal di mare. La s. delle accelerazioni dipende dalla costituzione, dall’età, dalle condizioni fisiologiche e anche psicologiche; l’allenamento migliora notevolmente la sopportazione.