squama anatomia e medicina In anatomia descrittiva, formazione ossea laminare (s. dell’occipitale, del temporale).
In dermatologia, lesione della pelle, dovuta a un’alterazione delle cellule cornee. La s. può essere piccola come quella della forfora (s. pitiriasica), ovvero più grande, come nella psoriasi, o a tipo lamellare, come in seguito all’azione prolungata delle radiazioni solari e in molte malattie cutanee ed esantematiche. Squamocrosta Lesione cutanea in cui ammassi di s. sono riunite insieme da essudato solidificato. botanica Termine generico con il quale si indicano organi squamiformi come: i catafilli (per es., le perule delle gemme) o i nomofilli, quando siano ridotti, per es. in seguito a vita parassitaria (per es., le Orobancacee); le brattee e le bratteole in varie piante; le laminette presenti alla fauce della corolla di certe Borraginacee; i peli larghi e appiattiti che si trovano sui petali o sui filamenti staminali di alcune piante. S. carpellare o fruttifera e s. placentare o copritrice sono dette le parti di cui è costituita la foglia carpellare delle Conifere.
L’organo che porta s. o è coperto da s. viene detto squamoso, come il bulbo del giglio; pelo squamoso è un pelo pluricellulare in forma di piccola s., per es. sulle foglie degli eleagni. zoologia Ciascuna delle formazioni tegumentarie, di origine diversa, che rivestono la superficie del corpo in vari Vertebrati e Invertebrati; costituiscono tutto il rivestimento del corpo nei Rettili e nei Pesci (in questi ultimi però si chiamano più propriamente scaglie, ➔), oppure ricoprono soltanto alcune parti del corpo negli Uccelli e in alcuni Mammiferi.
Le s. dei Rettili sono produzioni cornee, che formano il caratteristico rivestimento generale del corpo. Sono formazioni esclusivamente epidermiche, che appaiono come ispessimenti del tegumento alternati ad aree più sottili. Ogni area ispessita corrisponde a un sollevamento dell’epidermide in corrispondenza di una papilla dermica sottostante che induce l’epidermide a proliferare rapidamente aumentando il suo spessore, mentre gli strati superficiali vanno incontro a una completa corneificazione. Quindi la papilla dermica, insieme ai vasi sanguigni e allo strato di Malpighi, si retrae gradualmente lasciando alla superficie la s. cornea. Le s. restano alla loro base in continuità l’una con l’altra.
Nei Rettili le s. si presentano a tubercolo o embricate o a scudo, quelle embricate e gli scudi cornei possono essere corazzati se rinforzati da placche ossee dermiche come nei Coccodrilli e nei Testudinati. Le s. a tubercolo caratterizzano la pelle dei camaleonti; le s. embricate sono formazioni laminari, inclinate alla sommità in direzione caudale e ricoprentisi le une con le altre con il margine caudale sollevato; caratterizzano Sauri e Serpenti (detti perciò Squamati), che periodicamente subiscono la muta dello strato corneo tegumentale rigenerando le nuove s. sotto le vecchie. Le s. a scudo, o scudi cornei, sono circolari, esagonali o rettangolari con i margini giustapposti: tali le s. della testa di Sauri e Serpenti; quelle dei Coccodrilli, rinforzate da s. ossee, e le s. gigantesche applicate al carapace dei Testudinati.
S. simili a quelle dei Rettili, somiglianti nella struttura più a quelle dei Testudinati e dei Coccodrilli che a quelle degli Squamati, rivestono uniformemente i tarso-metatarsi e le dita dei piedi della maggioranza degli Uccelli, mentre fra i Mammiferi, solo fra gli Sdentati, negli armadilli e nei pangolini, si trovano s. cornee alternate con gruppetti di peli. Le s. del dorso, della coda e degli arti dei pangolini, a contorno ellittico, sono embricate; quelle degli armadilli, tipicamente a scudo, piccole e ravvicinate, ricoprono il padiglione dell’orecchio e le estremità degli arti; quelle del dorso sono disposte in serie anulari nel tronco e ricoprono le piastre ossee del dermascheletro.