• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

pelo

Enciclopedia on line
  • Condividi

Ciascuna delle formazioni filiformi di sostanza cornea, della pelle dell’uomo e degli altri Mammiferi. Per analogia, formazione del tessuto epidermico nei vegetali.

Anatomia

fig. 1

I p. sono formazioni caratteristiche della pelle dei Mammiferi (fig. 1); hanno sul corpo una tipica distribuzione, che presenta differenze specifiche e individuali, e servono a limitare la dispersione del calore.

Nel p. si distinguono uno scapo o porzione libera, e una radice infissa nel follicolo pilifero, che rappresenta una specie di invaginazione dell’epidermide, dalla quale il p. stesso si origina e si sviluppa. La radice presenta al suo estremo un rigonfiamento o bulbo, nel quale penetra la papilla dermica. Il p. formato è costituito da uno strato esterno di cellule corneificate lamellari disposte a embrice, da uno strato intermedio di abbondanti cellule fusiformi, pigmentate (sostanza corticale), da uno strato centrale di cellule cubiche, piuttosto lasse, fra le quali si trovano delle bollicine di aria (sostanza midollare). I follicoli piliferi sono di solito impiantati obliquamente rispetto alla superficie cutanea; in corrispondenza dell’angolo ottuso che formano con questa è situata la ghiandola sebacea ed è impiantato il muscolo erettore del pelo. Sulla cute si distinguono p. a completo sviluppo e p. lanuginosi disposti secondo determinate linee che si irradiano da un centro (vertice).

Il colore dei p. è vario, ma con l’età essi tendono a depigmentarsi (canizie). Quando un p. ha cessato di crescere, la papilla dermica si atrofizza e il bulbo prende una forma a clava: il p. nuovo, che si origina dal fondo del follicolo, spinge, crescendo, il p. vecchio, e lo fa cadere. Speciali tipi di p. sono le vibrisse, le setole, gli aculei.

Lo sviluppo e i caratteri del sistema pilifero dell’uomo sono condizionati da fattori ereditari, costituzionali ed endocrini: le ghiandole sessuali e il sistema ipofisi-surrene sono particolarmente importanti a questo riguardo. In alcune regioni del corpo (cuoio capelluto, sopracciglia, ciglia) i p. sono ben sviluppati fin dai primi mesi di vita, mentre in altre (pube, ascelle e, nel maschio, sulla faccia) cominciano a crescere solo dalla pubertà; mancano solo in alcuni distretti cutanei (palma della mano, pianta del piede, regione flessoria ed estensoria di alcune articolazioni).

I p. possono presentare varie anomalie: mancanza e scarso sviluppo congenito (atrichia e ipotrichia), eccessivo sviluppo (ipertricosi), apigmentazione congenita (eucotrichia), depigmentazione acquisita (canizie). Possono essere colpiti da malattie e da affezioni parassitarie, come la tigna, o distrofiche, come le tricoclasie. Anche i follicoli piliferi sono coinvolti da processi morbosi, ora infiammatori (follicoliti, foruncoli), ora distrofici (seborrea, cheratosi follicolare), ora misti (rappresentati soprattutto dalle diverse forme di acne).

Botanica

fig. 2

Il p. o tricoma è un’estroflessione dell’epidermide ed è costituito da una cellula o più cellule epidermiche (fig. 2). Spesso i p. sono allungati e cilindrici, di lunghezza varia, talora (cotone) anche di alcuni centimetri; quando i p. sono brevi e conici si dicono ‘papille’, a esse è dovuto, per riflessione della luce, l’aspetto vellutato di certi petali.

I peli sono o unicellulari (p. dei semi del cotone) o pluricellulari, sia gli uni sia gli altri sono semplici o ramosi; tra questi ultimi si distinguono: p. stellati, quando i raggi sono nello stesso piano e divergono come quelli di una stella; squamosi o peltati se i raggi del p. stellato sono congiunti lateralmente; a cespuglio, se i rami più o meno disuguali si trovano in più piani; un tipo particolare di p. pluricellulari è il p. paleaceo delle Felci, che ha forma di una laminetta. La parete nei p. è cellulosica, come nel cotone, o lignificata o mineralizzata; in quest’ultimo caso i p. sono rigidi e si dicono ‘setole’. I p. di rado sono vivi (p. radicali, della regione assorbente), più spesso morti e allora contengono aria e per un fenomeno ottico appaiono bianchi. I peli in grado di secernere sostanze sono vivi; i p. ghiandolari o capitati, sono formati da un piede o peduncolo uni- o pluricellulare, che sorregge una capocchia, anch’essa di una o più cellule; questa elabora sostanze diverse che si raccolgono spesso tra la parete e la cuticola. Tali sostanze sono: a) essenze, come nelle Lamiacee, b) sostanze gommose, come nei p. secretori delle perule dell’ippocastano, c) mucillagine, come nelle parti sommerse di varie piante acquatiche. A questa categoria appartengono anche i p. digestivi di piante insettivore (Pinguicula, Drosera) che secernono enzimi proteolitici. Vi sono anche p. alimentari: sui tepali di certe Orchidacee tropicali (Maxillaria e altre) esistono fitti e grossi p. unicellulari ricchi di protidi, liquidi ecc., che sono consumati dagli insetti pronubi. La forma e i caratteri dei p. sono di norma costanti per le singole specie e talora caratteristici delle famiglie, costituendo a volte caratteri diagnostici utili. Inoltre su una stessa pianta, anzi su un medesimo organo (foglia), possono coesistere p. di vario tipo (per es., p. unicellulari, p. pluricellulari, p. ghiandolari ecc.).

La funzione dei p. è molto varia: di protezione, come nei p. tettori o protettori o di ricoprimento (contro l’eccessiva perdita di acqua, sbalzi di temperatura, offese animali ecc.); di assorbimento (p. radicali e p. delle parti aeree che in certe piante assorbono l’acqua, come nelle foglie di certe Bromeliacee epifite); di sostegno (in certi Galium sono uncinati e servono alla pianta per fissarsi); di secrezione (p. ghiandolari); di disseminazione quando stanno su frutti o su semi; di percezione di stimoli (p. tattili, presenti su petali, stami, foglie e specialmente su cirri, che sono capaci di percepire e di trasmettere gli stimoli di contatto) ecc.

Le piante che vivono in fitta ombra sono di norma prive di p., mentre quelle che stanno in pieno sole o in condizioni di aridità sono ricoperte sui fusti, e particolarmente sulle foglie, di p. abbondanti e in tal caso gli organi sono detti ‘pelosi’ e precisamente: pubescenti se i p. sono brevi e molli; vellutati se sono fitti e molli; tomentosi se fitti, lunghi e in parte intrecciati; sericei se lucidi e per lo più adagiati sull’epidermide; irsuti o villosi se fitti e diritti, ma non rigidi; ispidi se sono rigidi ecc.; per la presenza di p. ghiandolari la superficie di certi organi risulta vischiosa.

Data la loro origine, ben determinata, da cellule del tessuto epidermico, i p. sono stati utilizzati per ricerche sul differenziamento cellulare.

Certe formazioni non epidermiche, il cui aspetto richiama un p., sono state chiamate, impropriamente, p. interni (o intercellulari), come i tricoblasti o idioblasti meccanici che sono disseminati nei canali acquiferi delle ninfee.

Vedi anche
epidermide Anatomia comparata e umana Parte epiteliale e superficiale della pelle. Negli Invertebrati può essere costituita da uno strato di cellule ciliate o pluristratificata, oppure rivestita di una cuticola anista, spesso chitinosa; in tal caso, sempre formata di un solo strato di cellule, talora in condizione ... vibrissa In zoologia, ciascuno degli speciali peli di diverse specie di Mammiferi, raggruppati in varie sedi nel muso, sulla faccia, nella regione carpale degli arti toracici o in quella tarsale, e nella regione addominale in relazione con le mammelle, di lunghezza e numero vari, secondo le specie. Le v., dette ... cute L’involucro continuo che riveste tutto il corpo dei Vertebrati e che, in corrispondenza delle aperture naturali di esso, continua nelle membrane mucose che tappezzano le cavità comunicanti con l’esterno. Il termine si usa più particolarmente per indicare la pelle dell’uomo. Anatomia comparata Nei Vertebrati ... squama anatomia e medicina In anatomia descrittiva, formazione ossea laminare (s. dell’occipitale, del temporale). In dermatologia, lesione della pelle, dovuta a un’alterazione delle cellule cornee. La s. può essere piccola come quella della forfora (s. pitiriasica), ovvero più grande, come nella psoriasi, ...
Categorie
  • ANATOMIA in Medicina
Tag
  • PIANTE INSETTIVORE
  • GHIANDOLA SEBACEA
  • PROCESSI MORBOSI
  • DISSEMINAZIONE
  • IPPOCASTANO
Altri risultati per pelo
  • pelo
    Dizionario di Medicina (2010)
    Elemento epidermico filiforme e flessibile, costituito da cellule, da sostanza cornea e da fibre connettivali. Struttura I p. sono annessi cutanei che si formano in strutture complesse chiamate follicoli piliferi. Questi originano negli strati profondi del derma e si proiettano spesso fino allo strato ...
  • Pelo
    Universo del Corpo (2000)
    Rosadele Cicchetti I peli sono produzioni epidermiche filiformi e flessibili costituite da cellule, sostanza cornea e fibre connettivali; comprendono un fusto, o porzione libera, e una radice dotata all'estremità di un rigonfiamento o bulbo, infisso obliquamente in un'invaginazione dell'epidermide, ...
  • PELI
    Enciclopedia Italiana (1935)
    (fr. poils; sp. pelo; ted. Haare; ingl. hair) Valeria BAMBACIONI Mario TRUFFI Formazioni cornee, filiformi della pelle dei Mammiferi, caratteristiche di questa classe, come le penne lo sono per la classe degli Uccelli. I peli hanno una distribuzione caratteristica sul corpo (flumina pilorum) che ...
Vocabolario
pélo
pelo pélo s. m. [lat. pĭlus, di origine sconosciuta]. – 1. a. Produzione epidermica filiforme e flessibile, costituita da cellule, sostanza cornea e fibre connettivali; comprende uno scapo o porzione libera, e una radice che presenta al...
pèlo-
pelo- pèlo- [dal gr. πηλός «fango»]. – Primo elemento di parole composte della terminologia scientifica, derivate dal greco o formate modernamente, nelle quali ha il significato di «melma».
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali