stoma botanica Complesso (chiamato anche apparato stomatico) presente nell’epidermide delle parti aeree delle piante (fusto, foglie e organi omologhi) costituito da due cellule che, essendo reniformi, lasciano tra di loro una fessura (dotto stomatico o apertura stomatica) attraverso la quale il sistema degli spazi intercellulari comunica liberamente con l’aria esterna. Le cellule dello s., dette cellule di guardia, sono di solito più piccole delle altre cellule epidermiche e sono spesso accompagnate da altre cellule (cellule annesse, o compagne, dello s.), due o più, aventi talora forma diversa da quella delle restanti cellule epidermiche. Sotto lo s. si nota uno spazio intercellulare più o meno ampio (cavità sottostomatica), con il quale comunicano gli altri spazi intercellulari. Le cellule stomatiche differiscono notevolmente dalle altre cellule epidermiche soprattutto perché contengono abbondante citoplasma e numerosi cloroplasti.
L’accumulo di ioni potassio nelle cellule dello s. determina un aumento del loro turgore, e poiché le loro pareti sono inegualmente ispessite, variando il turgore, esse variano anche nella forma, con il risultato che l’apertura stomatica viene allargata, ristretta o del tutto chiusa (v. fig.). Con tali variazioni gli apparati stomatici possono regolare, con sensibilità e rapidità, l’intensità degli scambi gassosi tra l’aria atmosferica e quella contenuta negli spazi intercellulari della foglia o del fusto, ottimizzando i processi di respirazione, fotosintesi e traspirazione in relazione alle condizioni esterne. Il rapido aumento di turgore cellulare che porta all’apertura degli stomi viene innescato dall’acqua richiamata dal pompaggio di anioni (gli ioni potassio) all’interno delle cellule di guardia, a spese di ATP.
L’ispessimento delle pareti delle cellule stomatiche è diverso nei vari gruppi di piante; nel tipo più comune la parete rivolta verso il dotto è assai ispessita e perciò rigida; nella parete ispessita le fibre di cellulosa hanno disposizione radiale che agevola l’apertura della rima stomatica. Lo s. di norma è posto allo stesso livello dell’epidermide, in certe piante invece è a un livello inferiore, quasi infossato (piante xerofile) e spesso protetto da tricomi, in altre è sollevato sull’epidermide (piante di luoghi umidi).
Relativamente alla distribuzione e al numero degli s., nelle foglie dorsoventrali gli s. sono di norma limitati o per lo meno più numerosi nella pagina inferiore, nelle foglie isolaterali sono distribuiti egualmente sulle due pagine, nelle foglie galleggianti sul pelo dell’acqua sono solitamente limitati alla sola pagina superiore. Il numero (densità stomatica) varia da specie a specie e caratterizza numerosi generi o famiglie: per es., in certi Sempervivum si contano solo 15 s. per mm2, mentre nell’olivo se ne hanno anche più di 600 (in casi estremi, in altre piante, fino a 1900); in media, nelle foglie ipostomatiche di erbe e alberi mesofili si hanno 150-300 s. per mm2. La disposizione degli stomi è di solito stocastica, ma nelle poacee e nelle ciperacee sono disposti secondo linee parallele. Esistono s. di tipo più semplice, anche negli apparati espansi, verdi e fogliformi di molte Epatiche e sulle pareti dello sporogonio dei Muschi.
Per lo s. acquifero ➔ idatodo. zoologia Apertura della conchiglia dei Molluschi Gasteropodi; anche, talora, l’apertura boccale negli invertebrati.