L’insieme della pettinatura e degli ornamenti portati nei capelli.
Fra i popoli di interesse etnologico, speciali a. sono portate nei combattimenti, nelle danze e nelle cerimonie sacre. Alcune tribù dell’Australia centrale usano a. molto vistose o alti caschi di erba e piume. In Africa i capelli impastati e ornati vengono divisi a lobi, a cono, a creste, o raccolti in trecce; le donne hanno i capelli corti o rasi. Tipiche sono le pettinature maschili di molti Niloto-Camiti, impastate di cenere e sterco bovino. I Melanesiani portano a. sferoidali, tinte e abbellite con penne e conchiglie. In Asia è caratteristica la treccia, divenuta in Cina e Mongolia l’a. tipica maschile. Gli indigeni americani lasciano scendere i capelli lisci, liberi o raccolti in due trecce.
Nell’antichità, presso Assiri e Caldei, le donne delle classi inferiori portavano i capelli lunghi e sciolti o raccolti in una benda sulla nuca, quelle delle classi superiori li raccoglievano in trecce terminanti in ricci; gli uomini adottavano complicate a., dividendo i capelli sulla fronte e lasciandoli cadere dietro le orecchie con vari livelli di riccioli, con fili d’oro e d’argento.
Anche in Egitto l’a. indicava il grado sociale: nelle classi inferiori e medie ci si radeva il capo, mentre nelle più elevate gli uomini portavano capelli lunghi pettinati variamente; le donne avevano i capelli corti o del tutto rasi e coprivano la testa con una o più parrucche, l’una sull’altra.
A Micene gli uomini poggiavano sui capelli corti e rialzati a ciuffo una specie di turbante o un petaso e le donne portavano una tiara sui capelli disposti a ricciolini sulla fronte e intrecciati sulle spalle. Presso i Greci dell’età arcaica i capelli lunghi erano privilegio delle classi elevate e non vi erano sostanziali differenze fra le a. dei due sessi: i capelli, arricciati artificialmente, ricadevano sulle spalle, trattenuti da nastri e diademi. In epoca classica ed ellenistica per gli uomini prevalse l’uso dei capelli corti; le donne usavano nastri, bende e diademi per raccogliere i capelli sulla nuca o sul capo. La varietà delle a. e degli ornamenti era caratteristica delle Ateniesi, che inoltre si tingevano i capelli con polveri e pigmenti.
I Romani ignorarono a lungo le raffinatezze della pettinatura e fu solo con il diffondersi dei costumi greci che gli uomini iniziarono a tenere i capelli corti e a farseli arricciare, e le donne ad adottare elaborate a., tipiche in età imperiale, quando la difficile arte della pettinatura era affidata a schiave specializzate, le ornatrices. Complicate a. vennero adottate fino al 7° sec. quando la Chiesa emanò prescrizioni contro il lusso eccessivo delle a. e degli ornamenti.
In epoca feudale le donne portavano le trecce con fili di perle e pietre preziose, o i capelli sciolti e trattenuti da ghirlande; il capo era spesso coperto con veli o cuffie. Nel 13° sec. da Venezia si diffuse la moda orientale delle a. femminili con stoffe preziose. Tra il 14° e il 15° sec. le nobili adottarono il balzo, a. simile a un cuscino, con capelli legati con nastri e fili d’oro su un’armatura imbottita e coperti da stoffe. Dal balzo, nel 15° sec., derivò un’a. molto più sviluppata in altezza, dove i capelli venivano legati sopra un’anima a pan di zucchero. Si diffuse anche l’uso di radersi le sopracciglia e parte dei capelli per ingrandire la fronte. A metà del 16° sec., a Venezia, le donne ripresero ad arricciarsi i capelli e a usare i posticci. Tra il 17° e il 18° sec. si diffuse l’uso della parrucca.
La Rivoluzione francese successivamente portò a una generale semplificazione delle acconciature: durante l’Ottocento quelle femminili ripresero i modelli greco-romani di gusto neoclassico e con il Romanticismo si predilesse raccogliere i capelli sul capo o sulla nuca; le maschili erano sobrie con capelli di media lunghezza.
Nel Novecento è del tutto scomparsa la differenza nel modo di pettinarsi in relazione al grado sociale e le a. generalmente denotano una crescente tendenza alla semplicità. Si sono succedute, con continui ritorni, le mode dei capelli ricci od ondulati, lisci, à la garçonne o corti, fino ad arrivare alle teste rasate, e lunghi, fino alla moda delle estensioni (ciocche di capelli artificiali attaccate con speciali colle ai capelli naturali). Dalla fine degli anni Sessanta inoltre il modo di portare o colorare i capelli, senza distinzione tra i sessi, ha anche costituito una forma di rifiuto delle convenzioni sociali (rasta, hippies, punk, skin-heads ecc.).