Motore primo (detto anche motore a vento o eolico) che impiega l’energia del vento trasmettendola a una macchina utilizzatrice. Conosciuto sia dagli antichi Cinesi e Indiani sia in Occidente, a partire dal tardo Medioevo ebbe una grande diffusione, rappresentando per lungo tempo una fonte di energia meccanica a basso costo, di provenienza non animale. Nel sec. 19° la scarsa concentrazione del tipo di energia sfruttata, la bassa potenza erogata e l’irregolarità di funzionamento ne hanno provocato la graduale sostituzione con i motori primi termici, limitandone l’uso all’agricoltura. Negli ultimi decenni del sec. 20°, nel quadro degli studi sulle fonti energetiche alternative, sono state riprese ricerche sull’impiego di a. in zone scarsamente servite dalle reti di distribuzione dell’energia elettrica (fig. A), per azionare generatori di corrente elettrica (detti comunemente aerogeneratori).
La potenza di un a. è all’incirca proporzionale al cubo della velocità del vento e alla superficie attiva esposta al vento. Costruttivamente (fig. B) l’a. è formato da una girante, costituita da un’elica bi- o tripala che sostituisce la ruota multipala estesamente usata nel passato, un meccanismo di trasmissione (ruote dentate, catene, alberi di trasmissione, cinghie ecc.), un dispositivo di regolazione e sicurezza per limitare o addirittura escludere l’azione del vento quando la velocità della girante tende a superare i limiti di sicurezza, un traliccio di sostegno di tutto l’insieme per poter captare l’energia del vento a una certa altezza dal suolo. Essenzialmente gli a. possono essere distinti a seconda che l’asse di rotazione della girante sia verticale o parallelo alla direzione del vento. Nel primo caso la semplicità costruttiva è maggiore in quanto è sufficiente un albero, dalla sommità del traliccio fino a terra, per la trasmissione del moto e inoltre il vento può essere sfruttato indipendentemente dalla sua direzione. Nel caso di asse di rotazione del rotore parallelo alla direzione del vento si ha, invece, una maggiore complicazione costruttiva, dovendosi prevedere oltre agli indispensabili rinvii per la trasmissione del moto, anche un opportuno dispositivo di orientamento (servosistema in fig. B) per disporre la girante in posizione atta al migliore sfruttamento del vento. Negli a. di maggiori dimensioni (centrali eoliche) tale dispositivo è sostituito da un servosistema generalmente azionato da un motore elettrico. Lo svantaggio è comunque compensato, a parità di ingombro totale, dalla maggiore superficie di captazione e quindi dalla maggiore potenza erogata.