Disciplina marziale non competitiva sviluppata dal giapponese Morihei Ueshiba (1883-1969); essa affonda le sue radici in antiche scuole marziali, in particolare il Daito Ryu Aiki Jujutsu. In Italia si è diffusa a partire dalla metà degli anni '60 e conta a oggi circa 15.000 praticanti. Le tecniche dell’a. sono indirizzate al controllo dell'equilibrio dell'attaccante, con l'uso minimo della forza; si realizzano in virtù di leve articolari che si concludono in immobilizzazioni o proiezioni; si eseguono evadendo dalla linea dell'attacco, accompagnandone la forza, al fine di ridirigere la spinta aggressiva con movimenti spiraliformi. L’a. si basa su princìpi e concezioni etiche che rifiutano l’attacco come soluzione dei conflitti. La peculiarità dell’a. è nel rifiuto di ferire il nemico: la massima efficienza in combattimento è raggiunta attraverso la capacità del praticante di entrare in “armonia” con l'avversario, in modo da fondersi con lui in un tutto capace di risolvere lo scontro senza danneggiare nessuno dei due. Verrà sconfitta l’aggressione, non l’aggressore, compresi gli attacchi riconducibili alla sfera emotiva. Obiettivo dell’a. è l'integrazione della mente con il corpo e lo sviluppo di vigore e benessere; molte sono le persone che vi si avvicinano in quanto metodo di sviluppo psicologico e spirituale. Quando praticato in questo senso, l’a. diventa un metodo completo di sviluppo personale e, proprio per questo, considerato via di illuminazione spirituale, per lo stato di forza e al contempo di saggezza cui mira. L’a., adatto a persone di ogni sesso ed età e condizione fisica, sviluppa movimenti morbidi e naturali, permette un ottimo esercizio aerobico e tonifica l'intero apparato muscolare in modo bilanciato, aumentando l’equilibrio e la coordinazione motoria. Ciascuno impara seguendo ritmi propri; forza, flessibilità e resistenza vengono sviluppate e potenziate naturalmente. L'a. migliora inoltre la capacità di concentrazione e la prontezza di riflessi, sia fisica che mentale. Oggi viene utilizzato anche nelle scuole, nei progetti sul bullismo, nelle carceri per il percorso di recupero, nella formazione delle forze dell'ordine, nei percorsi di ampliamento delle abilità per i portatori di handicap.