Nell’apparato vulcanico, condotto naturale, per lo più verticale e talvolta con diramazioni secondarie, attraverso il quale avviene l’emissione di prodotti vulcanici provenienti dall’interno.
C. diamantifero Cavità a forma di imbuto, antico neck vulcanico, a sezione orizzontale di solito rotondeggiante, di dimensioni e profondità in genere notevoli, riempito di rocce diamantifere. I c. diamantiferi costituiscono i giacimenti primari del diamante e sono particolarmente sviluppati in Africa meridionale, nella regione di Kimberley.
C. carsico Particolare forma di erosione carsica sotterranea, cioè un pozzo più o meno cilindrico e regolare che si apre al soffitto delle grandi caverne. Può formarsi per dissoluzione chimica esercitatasi in fessure, dall’alto al basso, o per erosione meccanico-chimica di acque che precipitano in cascata.
Impianto destinato, nell’interno di un edificio, all’accensione del fuoco. Nella sua forma più semplice è costituito dal focolare della cucina, quale era in uso in passato: un piano appena rialzato dal pavimento su cui arde la legna; il fumo viene raccolto da una cappa, cioè dall’imboccatura della canna fumaria, attraverso la quale esce all’aperto al di sopra della copertura. Maggiore importanza architettonica acquistò il c. passando, come mezzo di riscaldamento, dalla cucina alle camere e sale di soggiorno: gli elementi strutturali che lo compongono, soprattutto le mensole, i piedritti di sostegno e l’architrave della cappa assunsero forme artisticamente significative. La cappa, che nelle forme più antiche sporge dalla parete con andamento piramidale, si dispose in seguito nello spessore del muro, confondendosi con la canna fumaria e dando origine al caminetto, divenuto di uso generale per il riscaldamento delle abitazioni dal 16° secolo.
Nei focolari industriali, il c. è l’ultimo tratto del percorso dei prodotti della combustione: di norma verticale, ha il doppio scopo di produrre, per effetto della minor densità della colonna di gas caldi in esso contenuta rispetto all’aria esterna, la depressione (o tiraggio) necessaria per il funzionamento del focolare e di disperderne i prodotti gassosi a una notevole altezza dal suolo. Se la depressione necessaria è elevata (per es., nei forni industriali per laterizi), il c. assume grande altezza, fino a 100 m e oltre. Il c., in genere, esternamente ha la forma di una canna leggermente conica (l’interno è cilindrico) realizzata in muratura o in cemento armato, in qualche caso anche in lamiera di acciaio con o senza isolamento termico. Alla base, dove i prodotti della combustione arrivano con temperatura elevata, è presente fino a una certa altezza un rivestimento interno di materiali refrattari; fumi corrosivi richiedono adatti rivestimenti resistenti. Se il tiraggio è attivato artificialmente per mezzo di ventilatore, o è del tutto artificiale, le dimensioni del c. possono essere grandemente ridotte e si parla in tal caso piuttosto di ciminiera.
Nella tecnica edile, c. del cassone, tubo di lamiera del diametro di 0,75-1,20 m che mette in comunicazione con l’esterno la camera di lavoro del cassone impiegato nelle fondazioni con aria compressa e che viene allungato a mano a mano che il cassone affonda.