Nella scuola statale, con il termine c. si indicano insieme la funzione e il posto orario d’insegnamento di una determinata disciplina o gruppo di discipline secondo quanto previsto dall’ordinamento didattico dei diversi tipi di scuole d’istruzione secondaria e in relazione alla pianta organica di ciascun istituto. Le c. sono conferite mediante concorsi per titoli ed esami.
Anche le c. universitarie, relative agli insegnamenti previsti dagli statuti delle università e istituti d’istruzione superiore, sono conferite mediante concorsi nazionali per titoli scientifici.
Seggio su cui seggono il pontefice o i vescovi nelle chiese quando assistono alle funzioni religiose. È elemento importante di arredo delle chiese sedi episcopali e quindi simbolo del magistero vescovile e di alta autorità ecclesiastica.
Realizzata in pietra, muratura o tufo, quindi fissa, la c. nelle basiliche paleocristiane, con un’usanza che durò per tutto il Medioevo, era posta a ridosso della cavità absidale, con chiara derivazione dalle basiliche pagane che avevano nell’abside il seggio del magistrato; in seguito fu posta anche nella parte anteriore del presbiterio, dal lato del Vangelo. La forma si mantenne semplice mentre la sua decorazione mutò nel corso del tempo: si possono ricordare le c. paleocristiane della basilica eufrasiana di Parenzo e di S. Sabina a Roma; la cosiddetta c. di S. Marco a Venezia (6°-7° sec.), che per le dimensioni e la particolare iconografia della decorazione, è una c.-reliquiario; le c. (11°-12° sec.) dell’Italia meridionale, sostenute da animali o telamoni (S. Angelo sul Gargano, Canosa, Calvi, Bari), quelle cosmatesche di S. Maria in Cosmedin, di S. Clemente e di S. Lorenzo fuori le mura a Roma, quella del duomo di Parma di B. Antelami. Di c. mobili, in legno e materiali preziosi, rimangono rari esemplari, come la c. eburnea di Massimiano (Ravenna, Museo diocesano) o quella di S. Pietro, in Vaticano, forse dono carolingio, racchiusa in una bronzea custodia da G.L. Bernini. Le c. lignee furono particolarmente diffuse dal periodo gotico e, dal 15° sec., in genere inserite nel complesso degli stalli del coro. Esemplare del tardo Rinascimento è la c. di Roberto Bellarmino (Roma, S. Maria in Via) e, tra gli esempi settecenteschi di c. riccamente decorate e rivestite di stoffe preziose, si può ricordare quella del duomo di Colonia, ora ad Aquisgrana (Suermondt-Museum).
Dalla c. del vescovo prende nome di cattedrale la chiesa principale della diocesi (chiesa madre o maggiore). Può avere anche titoli di metropolitana, primaziale o patriarcale, secondo la dignità del suo vescovo.
C. di s. Pietro Festa nella quale la Chiesa cattolica, attraverso il magistero di s. Pietro, celebra l’unità di dottrina della Chiesa e il primato del pontefice romano.