competitività In economia, la capacità di giocare con successo nell’arena della concorrenza interna e internazionale. Si può parlare di aziende o di prodotti competitivi, ma di solito la c. viene riferita alla nazione intera o a un intero settore produttivo. La c. dipende sia dal prezzo sia da fattori diversi dal prezzo. Fra questi ultimi figurano, a livello dell’azienda, quelli che attengono al prodotto (qualità, contenuto innovativo, servizio post-vendita) e quelli che attengono al processo (modelli produttivi e organizzativi, marketing, distribuzione, politiche del marchio). Ma esistono anche, fra i fattori di c. diversi dal prezzo, quelli che riguardano il paese intero (qualità delle istituzioni, certezza dei contratti, partnership pubblico-privato, accettazione dei valori di mercato, qualità del capitale umano).
La c.-prezzo consiste nel confronto fra i prezzi di prodotti simili praticati dalle aziende domestiche e quelli praticati dai concorrenti esteri. Per fare questo confronto bisogna naturalmente passare per il cambio della moneta nazionale nei confronti della moneta estera.
Gli indici di c. sono costruzioni statistiche che rapportano l’andamento dei prezzi o dei costi all’interno di un paese all’analogo andamento dei prezzi o dei costi dei concorrenti esteri, il tutto espresso in una moneta comune. Quando la moneta nazionale si svaluta, si dice che questo indice di c. (anche chiamato indice del cambio reale) migliora, cioè a dire le aziende domestiche vedono i loro prodotti farsi più competitivi sui mercati internazionali. L’indice di c. può essere bilaterale (per es., l’Italia nei confronti degli USA) o multilaterale (indice di cambio reale effettivo), nel qual caso il rapporto si fa fra i prezzi o i costi interni e una media ponderata dei prezzi o costi di tutti gli altri paesi concorrenti, mediati dai rispettivi cambi. I prezzi/costi usati più di frequente negli indici di c. sono: prezzi al consumo, deflatori del PIL, prezzi all’esportazione o costi del lavoro per unità di prodotto.