Parte assegnata, vincolata o imposta come contribuzione. C. d’imposta è ciò che lo Stato, secondo il metodo del c., fissa preventivamente come ammontare del gettito che intende ricavare da una determinata imposta. Il metodo di distribuzione di un’imposta, fissando il c. nazionale anziché, come avviene normalmente, l’aliquota, fa sì che i contribuenti siano tenuti in blocco al pagamento di una somma data, da ripartirsi o con criterio territoriale o con criterio professionale o di classe. Il metodo presenta difficoltà tecniche ed è in genere sostituito da quello di quotità. C. d’importazione l’ammontare massimo fissato dallo Stato per l’importazione (assai raramente alle esportazioni) di uno o più beni, in un dato arco di tempo. Il contingentamento può essere attuato stabilendo la cifra massima totale o ripartendo la cifra in quote, secondo i paesi di provenienza. Esso impone barriere al commercio estero non tariffarie e può essere preferito all’imposizione di dazi doganali, se si ritiene che i dazi non siano ugualmente efficaci per limitare le importazioni; può essere usato per consentire agli importatori di lucrare la differenza tra il prezzo internazionale e il prezzo interno, che è più elevato a causa appunto del contingentamento, e quindi per avocare tutti o parte di questi profitti allo Stato o destinarli, tramite una cassa di conguaglio (➔), a sussidiare altre produzioni nazionali. Essendo uno strumento di controllo pubblico diretto dei flussi di commercio tra paesi, è evidentemente in contrasto con normative e politiche per la più ampia liberalizzazione degli scambi internazionali. È limitatamente adottato per mercati particolari o come misura transitoria, non senza contenzioso in sede internazionale.
Il c. è tutto ciò che è accidentale, opposto al necessario: questo è ciò che non può non essere, il c. è ciò che può non essere. Esso viene quindi sostanzialmente a coincidere con il possibile.
Il contingentismo è l’indirizzo di pensiero (noto anche come filosofia della contingenza), formatosi in Francia nel 19° sec. e culminato in E.-E.-M. Boutroux, secondo cui le leggi naturali non possono essere ricavate analiticamente le une dalle altre e ricondotte infine al principio d’identità, espressione dell’assoluta necessità. Gli schemi scientifici variano nell’ambito delle singole scienze, ed è impossibile tentare, nella gerarchia delle scienze, una riduzione delle superiori alle inferiori. Questa impossibilità permette di affermare la contingenza reciproca delle varie forme di realtà e di aprire la via, al di là di ogni meccanicismo e determinismo, alla fondazione della libertà.